“Il bambino che rientra dalle vacanze. Infanzia e felicità” è il titolo del nuovo libro del pedagogista Raffaele Mantegazza, edito da Bit Culturali.
L’autore, docente presso l’Università di Milano-Bicocca e l’Università IUSTO di Torino, nel suo saggio mette in luce il rapporto tra infanzia e felicità.
I bambini sono felici? «I bambini non sono sempre felici – scrive Raffaele Mantegazza -, ma quando lo sono, lo sono in modo unico e irripetibile. Capire e conoscere questa felicità significa guidare l’essere umano a una felicità adulta che non replica né tradisce la felicità infantile ma, salutandola e ringraziandola, la invera».
Mantegazza aiuta, dunque, il lettore a comprendere i tratti, i colori e i sapori della felicità dei bambini, e come è possibile aiutarli a crescere senza tradire questa felicità ma anzi trasformandola nella possibile gioia di una vita adulta serena.
Nell’argomentare le sue tesi Mantegazza fa leva, come è ovvio che sia, su una vasta letteratura specialistica, che egli mostra di saper padroneggiare con sicurezza. E proprio questa sicurezza gli consente di concedersi divagazioni briose e curiose e sorprendenti, in grado di catturare l’attenzione del lettore.
A rendere accattivante la lettura del libro è anche la bella disinvoltura con cui il suo autore sa muoversi miscelando richiami quanto mai eterogenei: citazioni dotte, tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento, da Eraclito, Sant’Agostino, Dante, Ibsen, Proust, Borges, Freud, Benjamin, Adorno, Wilhelm Reich, e brani di canzoni del nostro tempo di Battiato, di Ruggeri, di Guccini, di Claudio Lolli, di Vecchioni, di Phil Collins, della PFM.
Va poi sottolineata la qualità di scrittura del libro: nitida, ariosa, compiuta; maturata in un disegno che sa essere avvincente e convincente, denso (di indicazioni, suggerimenti, proposte), ma mai ridondante. Mantegazza possiede il dono segreto e ormai raro della chiarezza, della precisione, della leggerezza. E della concisione. Non è cosa da poco.
Nicola Rossello