HomeIn primo pianoEgitto mai visto, mostra al Castello del Buonconsiglio di Trento

Egitto mai visto, mostra al Castello del Buonconsiglio di Trento

Maschera funeraria XXVI - XXX Dinastia, Castello del BuonconsiglioIl Castello del Buonconsiglio di Trento dal 30 maggio 2009 al 10 gennaio 2010 ospita la mostra Egitto mai visto.
In esposizione, a oltre cento anni dalle scoperte, più di 800 ritrovamenti che fanno parte di inedite collezioni del Castello del Buonconsiglio e del Museo Egizio di Torino. La mostra è curata dalle egittologhe Elvira D’Amicone e Massimiliana Pozzi per quanto riguarda la sezione del Museo Egizio e da Sabina Malgora, con il coordinamento di Franco Marzatico, per quanto concerne la sezione del Castello del Buonconsiglio.

La raccolta proveniente dai depositi dell’importante istituzione museale  piemontese si deve al grande archeologo Ernesto Schiaparelli, celebre in tutto il mondo per la sensazionale scoperta della tomba di Kha, l’architetto del faraone Amenofi III. Grazie ai materiali esposti, ai diari di scavo, alle lettere e alla documentazione fotografica, si può rivivere l’emozione delle ricerche, effettuate fra il 1908 e il 1920 a Gebelein e soprattutto ad Assiut, la città dove, secondo la tradizione copta, si rifugiò la Sacra Famiglia nella fuga in Egitto.
Esposte, inoltre, circa 40 pareti di sarcofago con geroglifici incisi e dipinti e dieci stele recentemente restaurate.

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Mummia di gatto, epoca tarda, I sec a.C.-I sec. d.C.. Trento, Castello del BuonconsiglioAccanto a questa raccolta viene presentata la sezione egizia del Castello del Buonconsiglio, costituita da oggetti acquisiti nella prima metà dell’Ottocento dal trentino Taddeo Tonelli, ufficiale dell’Impero Austro Ungarico e conservati fino ad oggi nei depositi del museo.
Fra gli oggetti donati al Municipio di Trento da Tonelli figurano centinaia di amuleti, fra i quali soprattutto scarabei del cuore – simbolo di vita eterna -, eleganti monili in paste vitree colorate, due stele iscritte, una splendida maschera funeraria in foglia d’oro, centinaia di modelli di servitori – detti ushabty – deposti nelle tombe perché sostituissero il defunto nelle attività nell’Oltretomba. In mostra anche resti di mummie umane e una mummia di gatto del I secolo a.C.- I secolo d.C., animale sacro alla divinità Bastet.

Il catalogo che accompagna l’esposizione è edito dalla Soprintendenza Archeologica di Torino e dal Castello del Buonconsiglio di Trento.

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