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Cesare Panepuccia: l’architetto poeta

Castel Sant'angeloSi è inaugurata il 31 ottobre 2009, nel Castello Colonna di Genazzano (RM), l’esposizione d’arte dell’architetto Cesare Panepuccia dal titolo “…vi ravviso o luoghi ameni…” – Rilievi e disegni di architetture di Roma e nel Lazio.
Organizzato dall’Associazione Culturale “Le Muse di Pan”, in occasione del primo centenario della nascita della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina, l’evento ha riscosso numerosi consensi da parte del pubblico e della stampa.

Tra gli intervenuti il sindaco di Genazzano Fabio Ascenzi, il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina Marcello Cola, Massimo Gargano vice presidente nazionale Coldiretti, Amedeo Schiattarella presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, il presidente della Pro Loco di Genazzano Benedetto Lucidi, vari giornalisti di testate nazionali e regionali; particolare attenzione è stata espressa dal principe Antonello Ruffo di Calabria e dal prof. Francesco Pitocco ordinario alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma.

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Il pubblico raccolto nel cortile del principesco castello Colonna si è diretto verso lo scalone monumentale di ingresso alla mostra, dove il sindaco Ascenzi e il presidente Cola hanno sciolto il nastro di apertura al vernissage.

La mostra è allestita nel piano nobile del castello, dove sale dai pregevoli soffitti e caminetti  barocchi fanno da cornice ideale ai circa 120 disegni acquerellati, frutto del lavoro di studio e restauro che l’architetto Panepuccia ha operato per oltre trent’anni su vari monumenti di Roma e dei paesi della sua provincia.

Cesare Panepuccia - Palazzo dei Conservatori in CampidoglioIl percorso espositivo inizia nel salone degli “Armigeri” dove una postazione computerizzata e pannelli tematici introducono il visitatore alla mostra con schede di vari monumenti arricchite da note storiche. Si prosegue poi con la sala “Rossa” dedicata ai monumenti di Roma: il Pantheon, la ricostruzione del peribolo colonnato del tempietto di San Pietro in Montorio, Castel Sant’Angelo, le facciate di Santa Maria del Popolo e S. Maria in Aquiro, Palazzo Zuccari, Palazzo Torlonia, Casa Lupardi e poi i monumenti di Castelnuovo di Porto, le vedute a matita di Genazzano, calchi in gesso di rilievi architettonici, eseguiti dall’autore stesso, e una graziosa vetrinetta che espone gli arnesi del mestiere: matite, pennelli, colori; e tra sinuosi tendaggi di colore bleu, che ricordano l’azzurro dei cieli, elemento predominante nei quadri di Panepuccia, si giunge alla sala dell’area Prenestina con la magnifica e minuziosa riproduzione del Mosaico del Nilo (conservato nel Museo Archeologico di Palestrina) e poi ancora il disegno di un’emblematica testa di giovinetto, considerato Eolo, proveniente da Capranica Prenestina e attribuito al celebre Michelangelo; ancora scorci di centri storici ad olio spatolato eseguiti negli anni giovanili e poi di nuovo  fiabeschi castelli e palazzi baronali, torri, fontane e chiese.

E mentre il visitatore, incantato dai colori evanescenti e dalla delicatezza del tratto del disegno, viaggia attraverso i secoli quasi protagonista della vita vissuta in questi monumenti, nelle sale risuonano le note della celeberrima opera lirica di Vincenzo BelliniLa Sonnambula” a cui Panepuccia, nel titolo della mostra, si è liberamente ispirato. E come il conte Rodolfo, protagonista del melodramma, tornando dopo anni al borgo natìo cantava: Vi ravviso o luoghi ameni…, così l’architetto con questa sua antologia di monumenti vuole ricordare gli anni della sua giovinezza. Anni trascorsi a restaurare gran parte dei monumenti in mostra e successivamente a fissarli sulla carta nel loro stato “ante operam”, facendo degli acquerelli una sorta di diario dove le parole sono sostituite dalle immagini coperte da velature su velature. Con amore l’artista ha curato i più piccoli dettagli dando molta importanza ai segni del tempo, alle regole prospettiche e alle proporzioni reali. I colori della sua tavolozza, vivi e luminosi, avvolgono le architetture con tale abilità tecnica che non si sa veramente dove termini l’architettura e dove cominci la pittura. L’opera di Panepuccia non è fredda e geometrica architettura, ma romantica poesia; le sue creazioni, trionfi di architetture stagliate contro il cielo e vibranti di tutta la sua interiorità, lo rendono un vero “poeta di monumenti”.

Completa la mostra la pubblicazione di un pregevole catalogo con la presentazione del Ministro Sandro Bondi e l’introduzione di Vittorio Sgarbi. Si tratta di un vero e proprio libro d’arte dove ogni monumento è accompagnato da relazioni e notizie storiche scritte dall’autore stesso. Per alcuni elaborati grafici e gli impaginati questo volume ci ricorda la struttura dell’Hypnerotomachia Poliphili, uno dei  libri più enigmatici del Rinascimento ed opera molto cara all’architetto prenestino al quale forse la Dea Fortuna Primigenia ha trasmesso “l’armonia della forma e del colore”.

Concetta Tiano

La mostra resterà aperta fino al 22 novembre.
Orari: ven. 16-18; sab.dom. 10-12, 16-18
Info: 348-9265466
www.cesarepanepuccia.it
email: lemusedipan@gmail.com

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