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L’innocenza del peccato

Locandina del film L’innocenza del peccatoClaude Chabrol torna a descrivere miserie e misfatti della provincia francese (questa volta il teatro dell’azione è la città di Lione con il suo circondario) e a dar corpo al cupo orizzonte della negatività borghese, inquadrando con il suo consueto occhio da entomologo la connaturata propensione al vizio, alla turpitudine, al crimine dei vecchi e dei nuovi ricchi della Francia profonda.

I personaggi che affollano la scena appartengono soprattutto all’alta borghesia imprenditoriale, ma c’è anche posto, nel film, per qualche esponente della piccola borghesia (la madre di Gabrielle), nonché per certi ambigui rappresentanti di quell’intellighenzia à la page (la gente della televisione e dell’editoria) con cui da un po’ di tempo in qua il cinema francese sembra avere una sorta di conto in sospeso (François Berléand è impeccabile nel conferire densità umana al suo romanziere erotomane, capace tuttavia di disincanto e amara consapevolezza di sé: un personaggio complesso e rischiosissimo, che l’interprete riesce a mantenere sempre al di qua dell’abiezione).

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Un’immagine tratta dal film L’innocenza del peccatoLo sguardo che Chabrol getta sulla buona società lionese è uno sguardo al vetriolo: ferocemente sarcastico e irridente, privo di indulgenza. La deformazione grottesco-caricaturale a cui sono sottoposte alcune figure (in particolare, i componenti della famiglia Gaudens), la rigidità marionettistica dei loro tratti, la stessa recitazione antinaturalistica che il regista ha imposto a Benoit Magimel (un attore solitamente sobrio e misurato), dicono dello spaventoso vuoto interiore di quegli stessi personaggi: un vuoto attraversato da pulsioni regressive, dove il gioco al massacro (la lotta per la difesa dello status sociale o per la conquista di una donna) assume i modi di un’oscura voluttà di perdizione, di una caduta rovinosa nello squilibrio, nella perversione, nella follia.

La riflessione sull’innocenza e il peccato si realizza, nel film, attraverso l’esasperazione di un intrigo melodrammatico che ha al suo centro il personaggio di Gabrielle. Figura al tempo stesso ingenua e compromessa, Gabrielle riesce a conservare miracolosamente, proprio grazie al suo Un’immagine tratta dal film L’innocenza del peccatoamore per Charles, una purezza, un candore, una sincerità che la riscattano dalle pratiche lascive a cui essa accetta di sottomettersi per compiacere l’uomo che ama. Per altri versi, tuttavia, il suo irragionevole attaccamento affettivo è vissuto come una passione cieca e senza misura, ignara di differenze di età e di ceto, e dunque generatrice di vertigine e squilibrio: un’ossessione distruttiva, per quanto disinteressata (non finalizzata ad aspirazioni di ascesa sociale) e “romantica”, non dissimile dalla gelosia paranoica di Paul o dalla propensione al vizio di Charles.

Chabrol opta per una narrazione dai ritmi fluidi e distesi, sostanzialmente ellittica e sfuggente, rispettosa dei codici della reticenza. Il film rinuncia pudicamente a illustrare i cerimoniali erotici che il romanziere impone alla ragazza, le pratiche sessuali che, proprio perché confinate nell’ombra, acquistano una luce sottilmente inquietante e morbosa.

La piroetta finale che conclude il racconto (il numero di magia inscenato dallo zio di Gabrielle) insiste sul motivo della falsificazione, dell’artificio (Chabrol: “La salvezza in un universo falsificato non può giungere che da una falsificazione ulteriore”), ammiccando con discrezione alle intenzioni demistificatrici e derisorie del regista stesso.

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: L’innocenza del peccato
Regia: Claude Chabrol
Cast: Ludivine Sagnier, Benoît Magimel, François Berléand, Mathilda May, Caroline Silhol, Marie Bunel, Valéria Cavalli, Etienne Chicot, Thomas Chabrol, Jean-Marie Winling, Didier Benureau
Durata: 115 minuti
Genere: Drammatico
Distribuzione: MIKADO
Data di uscita in Italia: 8 Febbraio 2008

Sinossi

Una giovane e ambiziosa conduttrice televisiva viene sedotta e manipolata da un maturo ed egocentrico scrittore sposato, che ne fa un’amante esperta e la introduce ai giochi viziosi del jet set parigino. Abbandonata dall’anziano amante, la ragazza si consola tra le braccia di un giovane miliardario psicologicamente instabile, da tempo innamorato di lei, e arriva addirittura a sposarlo.
Ma il giovane non resiste alla gelosia e il triangolo amoroso avrà conseguenze imprevedibili…

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