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Les Ballets Russes /2 al Teatro dell’Opera di Roma

Les Ballets Russes / 2Dal 17 al 22 aprile 2009 al Teatro dell’Opera di Roma il secondo ciclo della rassegna di spettacoli dedicati al centenario dei Balletti Russi, la compagnia fondata da Sergej P. Diaghilev.
In programma “Pulcinella”, “La chatte”, “Parade”, “Le sacre du printemps”, con il Corpo di Ballo diretto da Carla Fracci e i ballerini ospiti internazionali, da Alexandra Iosifidi a Massimo Garon, l’Orchestra del Teatro affidata al maestro David Coleman. Il disegno delle luci è curato da Mario De Amicis.

Le musiche di Stravinskij, Sauguet, Satie; le coreografie di Massine, Balanchine, Nijinskij, le scenografie e i costumi di Picasso, Gabo, Roerich.

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Appuntamento, dunque, con Les Ballets Russes venerdì 17 aprile alle ore 20,30 con quattro repliche sabato 18 alle 18,00, domenica 19 alle 17,00, martedì 21 alle 20,30 e mercoledì 22 alle ore 19,00 (riservata alle scuole).

Pulcinella è datato 1920. Igor Stravinskij compose la musica ispirandosi a temi di Giovanni Battista Pergolesi. Pablo Picasso disegnò scenografie geometriche dall’influsso cubista, non così i costumi, che le abili mani di Maurizio Varamo e Anna Biagiotti e dei loro collaboratori hanno ricreato negli atelier dell’Opera di Roma. Va a Susanne Della Pietra il merito di riproporci la coreografia originale di Léonide Massine. L’anno successivo al debutto parigino, il 30 gennaio 1921 fu proprio il Teatro Costanzi a dare il battesimo italiano a questo titolo.

La chatte esordì nel ’27, a Montecarlo, con le musiche di Henri Sauguet. La coreografia neoclassica si doveva a un giovane George Balanchine, non restio alle avanguardie dell’epoca, mentre le scene e i costumi erano firmati da Naum Gabo. Ancora una volta sono Millicent Hodson e Kenneth Archer gli autori delle pazienti ricostruzioni.

Parade, con le musiche di Erik Satie, risale al 1916-1917 e venne concepito a Roma, in vista della stagione che Diaghilev preparava per il Teatro Costanzi, nel pieno della Grande Guerra. Picasso si fermò un paio di mesi, lavorando in studi di via Margutta e di piazza Venezia. La pittura futurista di Balla e di Depero ne influenzò scenografie e costumi, recuperati dal sodalizio Biagiotti-Varamo. Le coreografie storiche del talentoso Vaslav Nijinskij sono riproposte da Susanne Della Pietra.

Le sacre du printemps vide la luce a Parigi nel ‘13, in una prima rappresentazione finita in match di pugilato. Quella sera a far scandalo non furono solo le coreografie di Nijinskij, scene e costumi di Nicolas Roerich (riscoperti dalla coppia Hodson-Archer), ma anche le note composte da Stravinskij.

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