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A Venezia il convegno “L’astronomia e i suoi strumenti prima e dopo Galileo”

A Venezia, dal 28 settembre al 3 ottobre 2009, nell’Isola di San Servolo, si incontreranno storici della scienza e astronomi del più autorevole consesso astronomico internazionale: l’International Astronomical Union (IAU).
Nell’Anno Internazionale dell’Astronomia l’IAU ha, dunque, scelto l’Italia, e Venezia in particolare, per il più prestigioso degli omaggi a Galileo e alla città che fu protagonista e testimone dei fatti che portarono alla costruzione del cannocchiale galileiano, alle straordinarie scoperte astronomiche, come ci narra il grande scienziato nella sua opera Il Saggiatore.

“Con questo convegno, di carattere interdisciplinare – afferma la prof.ssa Luisa Pigatto, docente di astronomia storica all’Università di Padova e che presiede il comitato scientifico internazionale assieme al prof. Clive Ruggles esperto di archeoastronomia dell’Università di Leicester -, si intende mettere in risalto il cammino percorso dall’umanità nell’approfondire le conoscenze del cielo mediante la costruzione di monumenti ed edifici, con l’ausilio di sempre nuovi strumenti matematici e meccanici: fu in questo modo che nacque l’astronomia scientifica”.

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Un importante appuntamento di questo convegno è quello dedicato alla presentazione del progetto UNESCOAstronomy and World Heritage Initiative” che ha portato alla sigla dell’accordo IAU – UNESCO nello scorso ottobre 2008. L’accordo ha lo scopo di favorire un programma di ricognizione e tutela del patrimonio culturale di tutto il mondo che costituisce testimonianza dello sviluppo dell’astronomia in diversi contesti culturali e in varie epoche.

Un evento speciale è riservato ai convegnisti nel prestigioso Archivio di Stato di Venezia. Qui avranno la possibilità di vedere esposti tutti insieme i documenti originali riguardanti Galileo e il suo rapporto con lo Stato veneziano durante i diciotto anni di attività del grande scienziato come professore di matematica all’Università di Padova. La straordinaria esposizione è curata dalla dott.ssa Michela Dal Borgo dell’Archivio di Stato.

In occasione del Simposio, prima a San Servolo e successivamente a Palazzo Zorzi, sede veneziana dell’UNESCO, e ancora dopo ad Asiago (dove hanno sede i grandi telescopi dell’INAF Osservatorio Astronomico di Padova e dell’Università di Padova) verrà allestita una mostra intitolata “Galileo, Venezia e la Luna“.
“Con questa mostra – chiarisce Luisa Pigatto – si intende illustrare, attraverso belle immagini dei secoli XVI e XVII e foto recenti, i luoghi (alcuni dei quali scomparsi) frequentati a Venezia da Galileo in quei diciotto anni in cui fu pubblico professore all’Università di Padova. Vengono mostrati e illustrati i disegni della Luna che Galileo eseguì quando nell’autunno del 1609, rivolgendo il cannocchiale al nostro satellite, per primo scoprì, dal gioco di luci e ombre, che la Luna non era liscia e perfetta come si era creduto per quasi duemila anni. Vengono illustrati esemplari delle numerose e belle mappe della Luna che si susseguirono nel Seicento, nel Settecento e nell’Ottocento – un vero e proprio percorso di evoluzione della cartografia lunare strettamente legato al perfezionamento delle ottiche per cannocchiali, e conclusosi in epoca moderna con i grandi atlanti fotografici della Luna e foto in diretta della superficie lunare”. La mostra è realizzata anche grazie alla collaborazione di importanti istituzioni come il National Maritime Museum di Greenwich-Londra, i Musei Vaticani, la Biblioteca Universitaria di Padova, la San Servolo Service, l’Ufficio UNESCO-BRESCE di Venezia e il Comune di Asiago.

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