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Georges de La Tour a Palazzo Reale di Milano

Georges de La Tour San Filippo, 1614-1615 ca. - 1623, Olio su tela, 63,5 x 53,3 cm, Chrysler Museum of Art, Norfolk, Stati Uniti
Georges de La Tour San Filippo, 1614-1615 ca. – 1623, Olio su tela, 63,5 x 53,3 cm, Chrysler Museum of Art, Norfolk, Stati Uniti

A Palazzo Reale di Milano è allestita la mostra “Georges de La Tour. L’Europa della luce”, aperta al pubblico dal 7 febbraio al 7 giugno 2020. Una retrospettiva dedicata al celebre pittore francese del Seicento e ai suoi rapporti con i grandi maestri del suo tempo.

L’esposizione è promossa e prodotta dal Comune di Milano|Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, è curata da Francesca Cappelletti e vanta un comitato scientifico composto da Pierre Rosenberg, Gail Feigenbaum, Annick Lemoine, Andres Ubeda.

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L’incontro tra la città lombarda e l’artista francese era già avvenuto nel 2011, quando vennero esposte con grande successo a Palazzo Marino, nella tradizionale mostra natalizia, due sue opere, “L’Adorazione dei pastori” e “San Giuseppe falegname”.

La mostra di Palazzo Reale è ritenuta di grande interesse considerato che in Italia non è conservata nessuna opera di La Tour e che sono circa 40 le opere certamente attribuite all’artista, di cui in mostra ne sono esposte 15 (più una attribuita).

Il percorso della mostra è, inoltre, arricchito da opere di artisti coevi come Paulus Bor, Jan Lievens, Throphime Bigot, Frans Hals con due magnifici ritratti di apostoli, Jan van Bijlert, Gerrit Van Honthorst conosciuto in Italia come Gherardo delle Notti con la splendida Cena con sponsali dagli Uffizi, Adam de Coster, Carlo Saraceni con una bellissima Natività da Salisburgo.

Georges de La Tour è uno dei pittori prediletti dai francesi, e non solo.
Si tratta di un artista enigmatico, che ritrae angeli presi dal popolo, santi senza aureola né attributi iconografici, e che predilige soggetti presi dalla strada, come i mendicanti, dipingendo in generale gente di basso rango più che modelli storici o personaggi altolocati.

Le tracce dell’artista e quelle della sua opera si erano persero durante il XVIII e XIX secolo, anche a causa delle guerre per l’indipendenza che sconvolsero la sua terra natale. La sua opera venne riscoperta e catalogata dalla critica del Novecento.

L’esposizione è resa possibile dalla rete di collaborazioni tra Palazzo Reale e numerose istituzioni internazionali, come la National Gallery of Art di Washington D.C., il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la Frick Collection di New York, il S. Francisco Fine Art Museum, il Chrysler Museum di Norfolk, la National Art Gallery di Leopoli, più una grande partecipazione delle istituzioni museali regionali francesi, come il Musée des Beaux-Arts di Nantes, il Musée du Mont-du Piété di Bergues, il Musée départemental d’Art ancien et contemporain di Epinal, il Museée des Beaux-Arts di Digione, il Musée Toulouse-Lautrec di Albi, il Musée départemental Georges de La Tour di Vic-sur-Seille, e alcuni importanti musei italiani come la Galleria degli Uffizi, la Pinacoteca Vaticana, la Galleria nazionale d’Arte Antica-Palazzo Barberini.

La mostra “Georges de La Tour. L’Europa della luce” è accompagnata da un catalogo edito da Skira con saggi di Francesca Cappelletti, Pierre Rosenberg, Jean-Pierre Cuzin, Gail Feigenbaum, Dimitri Salmon, Gianni Papi, Rossella Vodret con Giorgio Leone, Matteo Mancinelli, Manfredi Merluzzi.

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