HomeMostre ed EventiLotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo

Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo

Giovan Battista Moroni, San Girolamo in lettura, olio su tela, 81 x 105 cm. Bergamo, Accademia Carrara
Giovan Battista Moroni, San Girolamo in lettura, olio su tela, 81 x 105 cm. Bergamo, Accademia Carrara

Palazzo Martinengo, a Brescia, ospita dal 21 gennaio all’ 11 giugno 2023 la mostra “Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo”.

L’esposizione presenta una selezione di oltre ottanta capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private sia italiane che estere: i lavori dei grandi maestri bresciani del Rinascimento quali Foppa, Moretto, Romanino, Savoldo e Gambara sono messi a confronto con quelli dei bergamaschi Moroni, Palma il Vecchio, Cariani, Previtali e Lotto – che visse e lavorò a Bergamo per oltre dodici anni – per comprendere come il comune substrato culturale lombardo, ravvivato dalle novità proposte dai pittori veneziani, abbia dato vita a linguaggi espressivi in alcuni casi similari, in altri antitetici.

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Di grande interesse sarà poi avvicinare tele eseguite nel corso del quinto decennio del ‘500 da Moretto e da Moroni che, in quegli anni, si trovava a Brescia nella bottega del Bonvicino, da cui assimilò quell’intenso naturalismo che caratterizza la poetica del genio bresciano.

Lo stesso inedito ed emozionante parallelo tra gli esponenti delle due scuole pittoriche viene proposto nelle sale successive dedicate al tema della “ritrattistica” – Moroni, Ceresa e Fra Galgario da un lato, Bellotti, Cifrondi e Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto dall’altro -, della “pittura barocca”, della “natura morta” – Baschenis e Bettera campioni nella Città dei Mille, Rasio e Duranti in quella della Leonessa – e della “pittura di genere” dove protagonisti sono i dipinti con nani e pigmei di Bocchi e dell’allievo bergamasco Albrici, i paesaggi di Roncelli e i rustici interni di cascinali e osterie di Botti.

Il percorso espositivo prosegue poi al piano nobile della storica residenza cinquecentesca con una sorprendente “mostra nella mostra”, costituita da quattro approfondimenti dedicati a temi caratterizzanti l’identità culturale e la storia delle due città, dove s’incontreranno sculture, disegni, strumenti musicali, dipinti, cimeli storici, documenti antichi e fotografie d’epoca.
In particolare, vengono indagate le figure dei due papi del ‘900, il bergamasco Giovanni XXIII e il bresciano Paolo VI, e il loro rapporto con l’arte e gli artisti, da Picasso a Chagall, da Matisse a Dalí fino a Manzù; le tradizioni gastronomiche e quelle musicali tra Rinascimento e XX secolo; infine un focus particolare viene riservato all’architetto Marcello Piacentini, attivo nei primi decenni del Novecento tra Bergamo e Brescia.

L’esposizione, curata da Davide Dotti, rientra nel programma di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023” ed è organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio della Provincia di Brescia, del Comune di Brescia, del Comune di Bergamo, della Fondazione Provincia di Brescia Eventi.

Accompagna la mostra un catalogo edito da Silvana Editoriale.

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