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Benché non sia mia professione… Michelangelo e il disegno di architettura

Michelangelo Basi di pilastro per la Sagrestia NuovaA Firenze, in Casa Buonarroti, sarà possibile visitare, fino al 19 marzo 2007, la mostra di disegni di architettura di Michelangelo. Dopo Vicenza, dove i preziosi disegni sono stati esposti al Centro Internazionale di Studi d’Architettura Andrea Palladio, la rassegna approda nel capoluogo toscano, arricchita di altri fogli realizzati dal grande artista.
Un’antica tela risalente al Cinquecento, raffigurante il Maestro nel suo studio, e l’opera del fotografo Pino Guidolotti (una serie di immagini digitali, montate in sequenza, del famoso busto di Michelangelo realizzato da Daniele da Volterra) introducono i visitatori nei magnifici ambienti che ospitano la mostra.
Nelle splendide sale di Casa Buonarroti è possibile ammirare ben 39 disegni originali. Un moderno apparato multimediale, inoltre, aiuta i visitatori a comprendere la genesi delle architetture michelangiolesche, dal momento creativo alla realizzazione dell’opera.
“Nelle sue architetture – ha affermato Howard Burns, che ha curato la mostra insieme a Caroline Elam e a Guido Beltramini – Michelangelo scrive poesia. In senso letterale perché non è raro trovare versi appuntati dal Maestro accanto agli schizzi di architettura, quasi ad esprimere di getto l’emozione sorta dall’aver ‘inventato’ forme armoniche, poetiche appunto. Ma anche perché si serve, nelle sue architetture, non di figure scolpite, ma di capitelli e basamenti, luce e ombra, che evocano i grandi temi poetici della Vita e della Morte, dell’Amore, del Tempo e della Fama”.
La mostra è stata preceduta da un’accurata ricerca scientifica dalla quale sono emerse alcune interessanti novità, come, ad esempio, la scoperta del primo disegno di architettura oggi conosciuto di Michelangelo. Si tratta di un foglio contenente schizzi sul recto e sul verso, che prima era stato attribuito al grande maestro, ma che oggi, come ha potuto dimostrare Burns con l’ausilio di moderne tecnologie digitali, risulta effettivamente realizzato dal Buonarroti. Inoltre, le ricerche hanno permesso di assegnare a Michelangelo il Palazzo di Baccio Valori, più conosciuto come Galli Tassi, in via Pandolfini a Firenze, che per secoli era stato attribuito ad un anonimo architetto del Cinquecento.
La mostra è il frutto di una intensa collaborazione tra il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e la Fondazione Casa Buonarroti. “Dobbiamo riportarci a tempi abbastanza vicini a noi – ha sottolineato la direttrice della Fondazione, Pina Ragionieri – per vedere compresi e valutati nel loro intrinseco valore i disegni di architettura; e l’esposizione voluta dal Centro Internazionale Palladio, alla quale la Casa Buonarroti si è con impegno e partecipazione associata, si rivela molto utile anche in questo senso. Qui si parla, infatti, di disegni d’architettura di Michelangelo e se ne mostrano esempi insigni proclamandone l’intrinseco valore. Qui – ha proseguito la Ragionieri – si celebra la forza e la bellezza del progetto in sé. La Casa Buonarroti possiede il numero più alto al mondo di disegni di architettura di Michelangelo; ecco una occasione degna e ottima per parlarne e per farne conoscere la portata al pubblico delle persone colte, anche se non esplicitamente addette ai lavori”.
Si è rivelata, infine, preziosa la piena disponibilità offerta da importantissime istituzioni culturali internazionali quali il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze, l’Ashmolean Museum di Oxford e la Christ Church di Oxford, che hanno messo a disposizione “fogli” di inestimabile valore, che vengono esposti per la prima volta in Italia.
Il catalogo della mostra è stato pubblicato dalla Casa Editrice Marsilio.

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Benché non sia mia professione. Michelangelo e il disegno di architettura

Firenze, Casa Buonarroti, Via Ghibellina, 70

16 dicembre 2006 – 19 marzo 2007

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