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Andrea Amati a Genova. Capolavori della liuteria cremonese in mostra

Andrea Amati a Genova Capolavori della liuteria cremonese in mostraA Genova, a Palazzo Tursi – Musei di Strada Nuova, dal 18 maggio al 10 giugno 2007 si potrà visitare la mostra Andrea Amati a Genova dedicata ai capolavori della liuteria cremonese. Per la prima volta il violino Amati Carlo IX(*) della collezione civica cremonese sarà esposto nella stessa sala dove si trova il Cannone(**) , il violino di Niccolò Paganini. Cremona e Genova, dunque, unite nel suono magico dello strumento musicale per eccellenza: il violino cremonese.

Grandi interpreti esigono grandi strumenti. Questo è il filo che lega strettamente Genova a Cremona: un impareggiabile violinista come Paganini non poteva che suonare su un grandissimo strumento della insuperata scuola classica cremonese. La sua scelta è caduta su un Guarneri del Gesù, che per la sua potenza sonora è stato battezzato, da Paganini stesso, Il Cannone.
Ma Guarneri poteva costruire violini di questa levatura perché da più di un secolo e mezzo, a Cremona, una famiglia di liutai, gli Amati, faceva scuola nella liuteria del mondo ed aveva impostato i canoni per la costruzione degli strumenti ad arco. Dalla bottega di questa famiglia è probabilmente uscito anche Stradivari, ma certamente il suo capostipite Andrea Amati, nato nel 1505 circa, può essere considerato il padre del violino come oggi lo conosciamo. La sua fama, già nella prima metà del ‘500, era tale che la corte di Carlo IX di Francia gli commissionò un intero concerto di oltre 30 strumenti.

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Il gruppo di esperti che ha lavorato sul versante delle due città, con significativi approfondimenti scientifici, darà vita ad un seminario di studi su  Andrea Amati e Guarneri del Gesù – Capolavori della liuteria cremonese a confronto, che si terrà a Genova il 28 maggio 2007 nella Sala del Minor Consiglio – Palazzo Ducale, con interventi di Carlo Chiesa, Bruce Carlson, Fausto Cacciatori, Marco Fioravanti, Alberto Giordano, Pio Montanari. L’introduzione e le conclusioni sono affidate a Renato Meucci.

Nel corso del seminario Stefano Montanari, violinista dell’ensemble barocco Accademia Bizantina eseguirà alcuni brani sul violino Andrea Amati Carlo IX (1566).

A Cremona poi, nel prossimo autunno, la grande mostra Andrea Amati Opera Omnia completerà il percorso di conoscenza sul grande padre della liuteria.


*: Andrea Amati
Violino 1566 – Carlo IX
Conosciuto universalmente come Carlo IX, il violino è considerato un capolavoro dell’arte della liuteria cremonese. Fu costruito da Andrea Amati (ca.1505 – 1577) per la camera musicale del re di Francia. Il violino porta segni inequivocabili di nobiltà reale: il motto Pietate et Iustitia visibile parzialmente sulle fasce, quel che si è conservato delle decorazioni del fondo con le armi del re di Francia e le figure della pietà e della giustizia. Alcuni di questi strumenti, conservati attraverso i secoli, continuano ad essere ancora oggi l’unica testimonianza di questa straordinaria commessa al liutaio cremonese. Oggi, grazie alle ricerche di alcuni studiosi, si conoscono dieci di questi strumenti, tutti costruiti fra il 1564 ed il 1576 durante il regno di Carlo IX. Proveniente dalla prestigiosa collezione Henry Hottinger, passato in seguito alla casa Wurlitzer di New York, lo strumento fu acquistato presso quest’ultima dall’Ente Provinciale per il Turismo di Cremona e donato alla città il 25 febbraio 1966. Il Carlo IX è parte della collezione civica di strumenti musicali ed è esposto nella sede del Comune di Cremona.

**: Guarneri del Gesù
Violino 1743 – Il Cannone
Il violino di Niccolò Paganini (1782-1840) fu costruito a Cremona nel 1743 da Bartolomeo Giuseppe Guarneri (1698-1744) detto ‘del Gesù’. Paganini lo predilesse tra tutti gli strumenti che possedeva e lo chiamava affettuosamente “il mio cannone violino” per la pienezza del suono. Il Cannone è uno strumento unico perché le sue parti principali sono giunte intatte fino a noi ed il suo valore è accresciuto dal prestigio del celebre proprietario. La vernice è ancora quella originale e, nella parte terminale della tavola armonica, reca il segno dell’uso da parte di Paganini che, come tutti i suoi contemporanei, suonava senza usare la mentoniera, poggiando il mento direttamente sullo strumento. Secondo una precisa disposizione testamentaria, Paganini lasciò il Cannone alla sua città natale, Genova, “onde sia perpetuamente conservato”. Il violino, insieme con altri cimeli paganiniani, dal 1851 si trova a Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, attualmente parte del percorso espositivo dei Musei di Strada Nuova. Famosi violinisti si sono esibiti con il Cannone in concerti in Italia e all’estero, tuttavia rimane un privilegio riservato al vincitore del Concorso Internazionale di violino ‘Premio Paganini’, suonare il prezioso strumento il 12 ottobre in occasione delle Celebrazioni Colombiane.

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