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I disegni di Luca Carlevarijs

LUCA CARLEVARIJS (1663 – 1730) - Nave da guerra all’ancora, Inv. 5959, Matita nera, penna inchiostro bruno, pennello seppia, biacca. - Carta avana; 275 x 209 mmA Venezia, dal 28 giugno al 17 settembre 2007, presso Ca’ Rezzonico, prestigiosa sede del Museo del Settecento veneziano, sarà possibile visitare la mostra  Luca Carlevarijs (1663 – 1730) – Navi e altri disegni dalle collezioni del Museo Correr.
Curata da Filippo Pedrocco e Camillo Tonini, la mostra, visitabile nel normale percorso del museo, propone una selezione singolare: sono, infatti, esposti esclusivamente disegni di imbarcazioni: galere, bragozzi, brigantini, navi da guerra e da trasporto… un affascinante percorso illustrato da rapidi schizzi o grandi disegni preparatori e dal celebre album dei Ventiquattro studi per navigli appartenuto a una delle più prestigiose collezioni ottocentesche veneziane d’arte, quella dei nobili Corniani degli Algarotti, acquistato dal Museo nel 1893 ma esposto solo ora al pubblico, per la prima volta, nella sua interezza.

LUCA CARLEVARIJS (1663 – 1730) - Nave da guerra, Inv. 5950, Matita nera, penna inchiostro bruno, pennello seppia, biacca. - Carta grigio-azzurra; 269 x 215 mmI disegni illustrano barche diverse riprese dal vero. Probabilmente costituivano una sorta di repertorio di immagini da utilizzare come modelli per la realizzazione di dipinti.

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Stilisticamente omogenei e databili nei primi anni della seconda decade del Settecento, i disegni sono eseguiti su fogli di diversa qualità e colorazione, ma con la stessa tecnica: una prima stesura a matita dell’immagine e il suo successivo ripasso a penna e a pennello, con l’aggiunta qua e là di tocchi di biacca.

La parte più numerosa è costituita da una serie di rapidi schizzi tratti dal vero eseguiti su fogli di taccuino, per la gran parte raccolti in un album donato al Museo Correr nel 1948 da Fabio Mauroner. Ad essi si aggiungono due grandi e rarissime vedute preparatorie per dipinti, anch’esse donate da Mauroner, e i già citati ventiquattro studi per navigli.


Luca Carlevarijs è unanimemente considerato il padre del vedutismo veneziano. Nato a Udine, nel 1663 giunge a Venezia giovanissimo trovando la protezione dei nobili Zenobio, per i quali dipinge le sue prime opere note, le grandi vedute ideate tuttora conservate nella loro dimora veneziana. Nella seconda metà degli anni Ottanta compie un viaggio d’istruzione a Roma, dove studia i Bamboccianti e le opere dei vedutisti di scuola nordica, che lasciano un segno nella sua prima produzione legata ai porti di mare, oltre che alle vedute ideate. Alla fine del Seicento o agli esordi del secolo successivo risalgono le prime immagini di Venezia, che forse precedono di qualche anno la pubblicazione delle 104 incisioni delle Fabbriche e Vedute di Venezia edita nel 1703.
Da allora la sua attività si fa assai intensa, riguardando, almeno nel secondo decennio, soprattutto immagini dei luoghi simbolo della città lagunare, rese vivaci dalla presenza di innumerevoli e variopinte macchiette caratterizzate dalla precisissima descrizione dei monumenti, spesso toccati da una luce rosata, che li avvolge e ne ammorbidisce i particolari.
Di grande effetto sono le grandi tele dedicate a eventi particolari, quali la regata in onore di Federico IV di Danimarca nel 1709, i vari “ingressi” degli ambasciatori stranieri in Palazzo Ducale o la tela commemorativa dell’arrivo a Londra nel 1707 degli ambasciatori veneziani Nicolò Erizzo e Alvise Pisani, ora conservata a Monaco.
Alla fine della sua vita, il successo del Carlevarijs è in parte oscurato dall’apparire del nuovo astro nascente del vedutismo veneziano, Canaletto.
Luca muore nel 1730, avendo cessato di dipingere già da qualche tempo, perché colpito da paralisi.

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