Nell’ambito del 16° Festival di Milano Musica (28 settembre – 4 novembre 2007) si tiene, giovedì 25 ottobre 2007 presso la Fondazione Mudima di Milano (Via Tadino 26), un incontro su John Cage.
È prevista la partecipazione di musicologi, musicisti e suoi amici personali che ricostruiranno, attraverso i loro ricordi e la conoscenza della sua opera, un ritratto personale e profondo della personalità artistica e della vicenda umana di questo grande maestro della modernità.
Intervengono: Laura Kuhn, direttrice dello statunitense Cage Trust; Daniel Charles, uno dei massimi studiosi di John Cage; Michele Porzio, autore del saggio su Cage intitolato “La metafisica del silenzio”; Walter Marchetti, uno dei piu brillanti compositori italiani e amico di John Cage fin dal 1958; Frederic Rzewski, pianista ed esecutore della musica di Cage.
La Fondazione Mudima ospita, inoltre, la mostra “John Cage: un ritratto” di Roberto Masotti, che si articola tra fotografia e video-installazione, accostando ritratti, sequenze preziose, documentazioni, incontri, realizzati tra New York, Milano, Bonn, Torino, Ferrara, Venezia, Ivrea, Bologna, Ravenna, Rimini.
La mostra ripercorre un percorso di centinaia di immagini che, partito dal concerto-conferenza di Cage al Teatro Lirico nel 1977, giunge agli ultimi scatti del 1992, di poco precedenti la scomparsa dell’artista.
Un libro, concepito per l’occasione e pubblicato dalla Fondazione Mudima, raccoglie le fotografie di Masotti e i testi degli amici e degli studiosi che lo hanno conosciuto.
Conclude la serata il M° Ciro Longobardi con l’esecuzione al pianoforte della Concord Sonata di Charles E. Ives.
“… un insieme di quattro pezzi chiamato sonata per necessità di dargli un nome più preciso, mentre la forma non lo giustifica, e forse neanche la sostanza… L’opera è nel suo complesso un tentativo di offrire un’impressione (personale) dello spirito del trascendentalismo che nella mente di molti è legato alla città di Concord, Mass., così come era oltre mezzo secolo fa. La realizzazione di questo progetto è intrapresa mediante ritratti impressionistici di Emerson e Thoreau, un bozzetto raffigurante gli Alcott e uno scherzo che intende rispecchiare una certa più lieve attitudine spesso riscontrabile nella dimensione fantastica di Hawthorne. Il primo e l’ultimo movimento non mirano a fornire alcun programma della vita o di qualche opera in particolare, né di Emerson né di Thoreau, ma piuttosto immagini o impressioni composite. Sono comunque delineati in modo così generico che a seconda dei punti di vista possono distanziarsi dalle impressioni comunemente accettate (che poi risultano essere le autentiche concezioni) così come possono apparire inadeguati alla loro intenzione di esprimere una valutazione circa l’influenza esercitata dalla vita, dal pensiero e dal carattere di Emerson e di Thoreau”. (Charles E. Ives, da “Quattro saggi prima di una sonata”)