Venerdì 7 dicembre 2007 al complesso museale di Santa Maria della Scala di Siena inizia la rassegna Archeologia narrante. Promossa dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze e sostenuta dalla Regione Toscana, ha lo scopo di coinvolgere il pubblico per poter vivere emotivamente la cultura passata di cui i musei sono i naturali custodi.
Camminando lungo il percorso di volte e cunicoli del museo archeologico senese si rimane incantati e affascinati dal luogo che emana un profondo fascino evocativo.
Qui, ai reperti esposti nelle vetrine si alterna, nella sezione dell’antiquarium, una ricchissima documentazione di urne cinerarie: preziose e raffinate testimonianze dell’artigianato chiusino, che illustrano celebri episodi del mito greco: Eteocle e Polinice, Oreste e Pilade che uccidono Clitemnestra e Egisto e la morte dell’incolpevole Ippolito.
La misteriosa ambientazione ipogeica è lo sfondo ideale per il racconto mitologico rivisitato da Ghiannis Ritsos. I tormenti del mondo occulto dell’animo di Fedra, interpretata da Elisabetta Pozzi, echeggeranno nei sotterranei senesi presi a simbolo di quell’universo di sentimenti nascosti in cui Fedra è imprigionata.
Lo spettacolo, con la regia di Francesco Tavassi e realizzato a cura di Archètipo, è un monologo di rara intensità su cui Elisabetta Pozzi lavora unendo la propria voce alle sonorità narrative appositamente create da Daniele D’Angelo e utilizzando tecnologie audio che aiutano a portare allo scoperto e alla nostra percezione il mondo di suoni, a volte estraneo e lontano, in cui vive Fedra.
La rassegna è realizzata a cura di Giuseppina Carlotta Cianferoni e Alessandro Fani con il coordinamento scientifico di Elisabetta Setari e la direzione artistica di Giancarlo Cauteruccio, Simonetta Chiappini, Riccardo Massai con il sostegno organizzativo della Fondazione Toscana Spettacolo.