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San Pietro. Fotografie dal 1850 ad oggi

Umberto Sciamanna,Veduta notturna della basilica di San Pietro affollata di fedeli, 1950 circa (particolare)Al Museo di Roma Palazzo Braschi, in occasione della ricorrenza dei 500 anni dalla fondazione della Basilica di S. Pietro, è stata allestita la mostra San Pietro. Fotografie dal 1850 ad oggi.
L’esposizione, che rimane aperta al pubblico fino al 30 marzo 2008, ripercorre la storia della riproduzione della Basilica Patriarcale nell’ambito del vedutismo fotografico.

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Novanta straordinari esemplari di grande e grandissimo formato, selezionati dalle ampie collezioni dell’Archivio Fotografico Comunale custodito presso il Museo di Roma con un piccolo lotto di fotografie contemporanee provenienti dall’archivio della storica agenzia Magnum Photos, sono ordinati nelle sale espositive di Palazzo Braschi in modo da permettere ai visitatori di compiere il più suggestivo dei percorsi storico-fotografici della splendida Basilica nel contesto visivo e panoramico dell’Urbe.

Gianni Berengo Gardin, Il colonnato di San Pietro, 1986Dalle sperimentazioni fotografiche della prima metà dell’Ottocento, simili a dipinti e incisioni, alle foto d’agenzia per reportage giornalistici, la rassegna pone, inoltre, l’attenzione al lavoro dei più apprezzati fotografi del nostro tempo quali Gianni Berengo-Gardin, Mario Cresci, David Seymour, Leonard Freed, oltre a Mimmo Jodice e Martin Parr, operatori della Magnum Photos.

Completano l’esposizione vedute molto rare dei più noti fotografi ottocenteschi attivi a Roma: Giacomo Caneva, Eugène Costant, Alfred-Nicolas Normand, Tommaso Cuccioni, Robert Eaton, Robert MacPherson, Gustavo Eugenio Chauffourier, James Anderson, Antonio e Paolo Francesco D’Alessandri.

Lungo il percorso espositivo è possibile ammirare l’evoluzione della tecnica fotografica, dalle prime e più antiche carte salate, tratte da negativi su carta, fino alle stampe all’albumina, alle gelatine di bromuro d’argento di grandi e medie dimensioni per arrivare alle tecniche d’avanguardia.

Fotografo non identificato, Interno della cupola di San Pietro, 1860 circaAl termine del percorso, all’interno di appositi visori sono collocate piccole vedute stereoscopiche che restituiscono l’effetto tridimensionale dell’immagine, permettendo di percepire la profondità spaziale attraverso la visione di due immagini dello stesso soggetto che l’occhio sintetizza in una sola.

Ad eccezione della decina di immagini della Magnum Photos, le opere esposte in mostra provengono dai fondi del Museo di RomaArchivio Fotografico Comunale, dove si conserva la più importante raccolta fotografica romana dal 1845 alla fine del secolo ed una particolare sezione moderna dedicata all’assetto urbanistico dell’Urbe nel corso del XX secolo.
Il Museo, che possiede circa venticinquemila positivi e cinquantamila negativi su lastra in vetro e su pellicola piana, da anni porta avanti un progetto di incremento delle collezioni al fine di unificare e conservare importanti testimonianze sulla storia della fotografia. Nello stesso Museo si conservano i fondi storici del XIX e XX secolo unitamente a quelli dei collezionisti e studiosi Silvio Negro, Valerio Cianfarani e del fotografo Gustavo Eugenio Chauffourier.

L’esposizione, a cura di Anita Margiotta, Maria Elisa Tittoni e Patrizia Masini, è accompagnata da un catalogo pubblicato da Gangemi Editore.

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