HomeIn primo pianoPompeo Batoni 1708-1787. L’Europa delle Corti e il Grand Tour

Pompeo Batoni 1708-1787. L’Europa delle Corti e il Grand Tour

In occasione del terzo centenario della nascita di Pompeo Batoni, Lucca rende omaggio al suo illustre concittadino con una mostra che si terrà dal 6 dicembre 2008 al 29 marzo 2009 (prorogata al 3 maggio 2009) a Palazzo Ducale.
L’esposizione, che segue quelle dedicate quest’anno al pittore dal Museum of Fine Arts di Houston e dalla National Gallery di Londra, si caratterizza non solo per il gran numero delle opere in mostra ma anche per la presenza, accanto ai ritratti e ai soggetti profani, dei dipinti di grande formato e delle spettacolari pale d’altare.

L’iniziativa è promossa dal Comitato Nazionale per il III Centenario della Nascita di Pompeo Batoni, dalla Fondazione Ragghianti, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e da altre istituzioni cittadine quali la Provincia, il Comune, la Camera di Commercio e la Fondazione Banca del Monte di Lucca ed è organizzata da Civita.
La curatela è affidata ad un prestigioso Comitato scientifico, presieduto da Edgar Peters Bowron, composto dai massimi esperti quali Hugh Honour, Fernando Mazzocca (Università di Milano), Liliana Barroero (Università di Roma Tre), Peter Björn Kerber (The J. Paul Getty Museum), Carlo Sisi, Enrico Colle (Università di Bologna) e coordinato da Maria Teresa Filieri, Direttore dei Musei Nazionali di Lucca e della Fondazione Ragghianti.

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In mostra circa 100 dipinti, concessi in prestito dalle maggiori collezioni pubbliche e private europee ed americane, in un percorso articolato in sei sezioni, che serve a individuare e ripercorrere le diverse fasi della lunga vicenda artistica del pittore.

La prima sezione, Batoni e la gloria della pittura, presenta la figura dell’artista e ne evoca la fama conseguita nello splendido scenario della Roma neoclassica, attraverso dipinti di tema allegorico e una ricca documentazione sulla vita e la fortuna critica.

La seconda, Un ingegno multiforme e la rivoluzione neoclassica, ricostruisce la straordinaria affermazione di Batoni che, in dieci anni, s’impone come l’ultimo protagonista della grande maniera, campione di una tradizione classicista destinata a rinnovarsi e a confluire nella cosiddetta rivoluzione neoclassica. Opere di carattere allegorico, dipinti storici e soprattutto le grandi pale d’altare, come quelle destinate alle chiese lombarde tra Brescia e Milano, dimostrano la versatilità dell’artista e la maturità di un linguaggio pittorico ormai inconfondibile.

La terza, Tra il ritratto internazionale, la storia, il mito e l’immagine della chiesa trionfante, fa percepire il valore di Batoni, richiesto dalle grandi corti, tra Parma e Caserta, e dall’aristocrazia britannica, apprezzato sia per l’eleganza dei suoi ritratti che come pittore di storia. Mentre sul versante della pittura sacra, improntata ad un linguaggio più complesso, diventa il maggiore interprete delle istanze riformatrici di una Chiesa che vuole recuperare il suo ruolo nella società.

I protagonisti del Grand Tour e il fascino di Roma è il titolo della quarta sezione che presenta esclusivamente i grandi ritratti della maturità, indissolubilmente legati all’esaltante esperienza del Grand Tour, di cui divennero l’espressione più emblematica, mentre la rappresentazione delle antichità classiche rilanciava il mito e la centralità di Roma nel percorso dell’arte occidentale.

La quinta sezione, Dal ritratto di stato all’apoteosi degli eroi, segue l’affermazione, accanto alle consuete immagini dei grandi viaggiatori, di una nuova tipologia, quella del ritratto di Stato. Si tratta, a partire da quello dell’Imperatore Giuseppe II, della rappresentazione più convincente, e in certa misura esemplare, di quei monarchi riformatori che hanno fatto la storia dell’Europa illuminata. I dipinti storici e allegorici, destinati a Caterina II di Russia o a Ferdinando IV di Borbone, testimoniano invece un’inesauribile forza inventiva nella rielaborazione del genere storico impegnato nella celebrazione degli eroi.

La sesta e ultima sezione presenta una selezione di disegni, in parte ricollegati ai dipinti presentati nelle sale precedenti, essenziali per comprendere il procedimento operativo di Batoni e confermare la sua eccellenza in questo esercizio ancora privilegiato dall’estetica neoclassica.

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