Palazzo di Giustizia di Milano si apre all’arte contemporanea ospitando dal 24 settembre al 30 ottobre 2009 la mostra dal titolo La giustizia e i suoi simboli.
Curata da Victor de Circasia, l’esposizione presenta 28 opere di tre artisti, Basil Beattie, Mitsuo Miyahara e Aldo Rota, che hanno lavorato, usando come fonte d’ispirazione il tema della giustizia, i suoi simboli, il rapporto emotivo tra l’essere umano e il processo, dialogando con i grandi capolavori presenti nel Palazzo di Giustizia di Milano e la grande fisicità dell’edificio disegnato da Marcello Piacentini.
La mostra è organizzata da B-artcontemporary, col patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Milano.
Basil Beattie, uno dei maggiori artisti astratti britannici, ha sempre volto la sua attenzione su due principali soggetti – il suo intimo e la terra – e le immagini che ne risultano rappresentano un comune, ma profondamente personale, senso dell’ordine. Le opere recenti contengono un forte richiamo ai primi lavori e sono una testimonianza del trascorrere del tempo, testimoniato da Beattie con l’incondizionato apprezzamento delle cose più care.
Mitsuo Miyahara, giapponese ma torinese d’adozione, ha concentrato la sua attenzione sul tema del progetto, con un’installazione site specific composta da 18 pannelli dipinti che costituisce una testimonianza pubblica del suo profondo studio della simbologia della giustizia.
Aldo Rota presenta una serie di 8 tele in cui la pittura è in rilievo e mostra una superficie contorta che fa riferimento al passato più antico e alla trasformazione dei materiali quotidiani in un’idea simbolica e inorganica. I suoi dipinti, che fanno riferimento alla fisicità del palazzo e alla fisicità intellettuale della giustizia, sono allo stesso tempo sommersi e di immediata percezione, ricchi di gestualità e di esplosioni di colore monocromo, in modo da essere percepiti come sensazioni ancor più che come segni.
L’esposizione è anche l’occasione per ammirare l’importante collezione di opere presenti all’interno del Palazzo di Giustizia.
Accompagna la mostra un catalogo edito da B-artcontemporary.