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A Brescia un’installazione di Jan Fabre

Brescia – Il Museo di Santa Giulia, in contemporanea alla mostra Inca. Origine e misteri delle civiltà dell’oro, per due settimane, dal 5 al 18 marzo 2010, ospita nella chiesa di San Salvatore un’installazione dell’artista belga Jan Fabre.
L’opera, Croci nel silenzio della tempesta, insetti nella tempesta del silenzio, è un grande telero in seta (9×16 metri), realizzato nel 1992, completamente tratteggiato a penna a sfera Bic, dal quale emerge, per contrasto, il disegno di una croce che riprende quello delle croci longobarde.

Jan Fabre è uno degli artisti più significativi in Belgio e sulla scena internazionale. Dalla fine degli anni ‘70 si esprime con una vasta gamma di linguaggi che spaziano dalle arti plastiche ai film, dal teatro alla coreografia alla danza, dal disegno alla scultura.
Fabre riesce a passare con agilità da una disciplina all’altra e ad ottenere, in ciascuna di esse, una tensione sempre alta, indice di qualità e forza teorica e formale del suo percorso artistico.
La biro blu è il primo mezzo con il quale Fabre fa il suo ingresso nel settore della pittura. “Ho disegnato molto con la biro – afferma l’artista – perché costava poco, così, adoperandola continuamente, ho scoperto le qualità chimiche del suo inchiostro”. Con il tempo i disegni sono cresciuti in scala, fino a raggiungere dimensioni monumentali: nel 1990 ricopre un intero castello nei pressi di Anversa.

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In questi lavori, che lo hanno reso famoso al grande pubblico, Fabre ha unito l’amore per il disegno all’altra grande passione che ha ispirato la sua ricerca artistica: lo studio degli insetti, che racconta di avere ereditato dal bisnonno, il famoso entomologo Jean-Henri Fabre. Le opere di “bic-art” sono infatti ispirate all’“Ora Blu”, concetto usato dal bisnonno per definire il momento di passaggio tra la notte e il giorno, quando gli insetti notturni vanno a dormire e si risvegliano quelli diurni. L’interesse di Fabre per gli insetti è testimoniato anche dall’uso ricorrente, nella sua opera, degli scarabei. La passione per questo animale, sfociata in una vera e propria beetle-mania, ha la sua celebrazione più grandiosa nell’opera realizzata per il Palazzo Reale di Bruxelles, il cui soffitto è stato ricoperto da Fabre con milioni di scarabei.
Nel grande telo in seta esposto in San Salvatore, la variazione di intensità di tratteggio fa emergere sul fondo blu i simboli ricorrenti di questo artista: le croci e gli scarabei.

L’esposizione si pone come ideale conclusione dell’iniziativa CapoLavori in corso, promossa dal Comune di Brescia (Assessorato alla Cultura/Musei d’Arte e Storia) e realizzata in collaborazione con Fondazione Brescia Musei, che si è tenuta lo scorso anno nelle sale della Pinacoteca Tosio Martinengo, durante la quale, i capolavori di Raffaello, Foppa, Savoldo, Moretto, Ceruti, patrimonio del museo bresciano, si sono confrontati con quelli di artisti contemporanei quali Lucio Fontana, Maurizio Cattelan, Alberto Burri, Luigi Ontani, Alighiero Boetti, Anish Kapoor e altri.

Durante l’inaugurazione – giovedì 4 marzo, alle ore 18.30 – verrà presentato il volume CapoLavori in corso” (ediz. SHINproduction) che raccoglie le immagini e il ricordo di quell’esperienza.

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