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Esther Mahlangu, la Regina d’Africa

Sono dedicate ad Esther Mahlangu, l’artista sudafricana scelta dalla FIFA quale testimonial ufficiale per i Campionati del Mondo 2010, le tre mostre in programma allo START di Calenzano (FI) dal 28 maggio al 27 giugno 2010, a Palazzo Samone di Cuneo dal 5 giugno al 31 luglio 2010, a Villa Genovese di Sant’Alessio Siculo (ME) dal 16 luglio al 6 settembre 2010.

Organizzata dalla Fondazione Sarenco, l’iniziativa ha per titolo La Regina d’Africa.

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In mostra un centinaio di dipinti di cui una decina hanno come soggetto i Campionati del Mondo di calcio.

Le opere di Esther Mahlangu sono presenti nelle più prestigiose collezioni private mondiali. Tra i suoi lavori più significativi si ricorda la facciata del palazzo della BMW a Washington, la macchina dipinta per la collezione internazionale della BMW, la nuova FIAT 500 per la collezione Agnelli, le decorazioni sulle code degli aerei della British Airways e il suo affresco alla Biennale di Lione in collaborazione con Sol Lewitt.

Esther Mahlangu è nata a Middelburg, Mphumalanga, in Sud Africa ed appartiene alla tribù Ndebele, che raggruppa vari gruppi etnici diffusi nello Zimbabwe occidentale e nella regione del Transvaal a nord-est del Sud Africa.
Pur essendo un’artista di fama mondiale, Esther Mahlangu vive ancora nel suo villaggio a stretto contatto con la propria cultura dove ha costruito una scuola per poter insegnare e tramandare la propria arte alle nuove generazioni.

Inizia a dipingere a soli dieci anni, seguendo gli insegnamenti della madre e della nonna, e da allora non ha più smesso perché, come lei stessa racconta, la sua arte la fa sentire “molto felice”. L’artista segue la tradizione locale che vuole che questo particolare stile pittorico venga trasmesso solo alle donne.
Secondo il rituale, le donne ridipingevano le case in occasione del rito di passaggio dei figli maschi dalla pubertà all’età adulta. Sulle pareti interne ed esterne delle case veniva creato un fondo liscio utilizzando sterco di vacca e gesso bianco sul quale poi venivano tirate le caratteristiche forme geometriche colorate, contornate da un rigo nero che metteva in evidenza i colori vivi sul fondo bianco.

Particolare poco noto ma fondamentale nella tecnica pittorica di Esther Mahlangu è che l’artista, nel rispetto della tradizione Ndebele, non usa pennelli per tracciare le righe o per spandere i colori, ma usa solo penne di gallina. Le penne di gallina vengono unite come a formare una piccola fascina lunga circa 25-30 centimetri e tenute assieme con lo spago. L’artista immerge le penne nel colore e le trascina sulla tela con mano ferma per formare le figure geometriche alle quali darà i vari colori che, pur rifacendosi al passato, sono di una straordinaria contemporaneità.

In occasione del suo viaggio in Italia, in accordo con il Ministero degli Esteri sudafricano, il Ministero degli Esteri italiano e l’ambasciata italiana in Sud Africa, Esther Mahlangu realizzerà a Roma, agli inizi di luglio, un grande murale, nei colori e nella tecnica Ndebele, nella piazza dedicata a Nelson Mandela.

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