Nella notte tra il 29 e il 30 marzo 1944 Marta Ascoli fu arrestata e rinchiusa nella Risiera di San Sabba insieme a decine di altri triestini. Benché cittadina italiana e cattolica, il suo cognome, tipico delle famiglie d’origine ebrea, convinse i nazisti a deportarla ad Auschwitz. Da lì partì la lettera con cui il 16 agosto le SS informavano la madre che il marito Giovanni e la loro figlia erano morti, vittime di un attentato. Notizia vera per metà, perché Marta si salvò e, dopo molti anni e un lungo, angoscioso silenzio, ha potuto raccontare le atrocità vissute in quei mesi: le malattie, il freddo, la fame, il lavoro massacrante, le sevizie di cui fu testimone, le selezioni per la camera a gas.
Con la forza asciutta di un grido, in questo libro che esce in concomitanza con il Giorno della Memoria e le commemorazioni della Shoah, l’autrice spiega alle nuove generazioni che Auschwitz è di tutti.
Marta Ascoli è nata a Trieste nel 1927, dove tuttora vive. A diciassette anni fu arrestata e internata nella Risiera di San Sabba a Trieste, unico campo di concentramento nazista in Italia, e in seguito ad Auschwitz e Bergen-Belsen. Il suo memoriale è stato pubblicato per la prima volta nel 1998 dalla casa editrice Lind di Trieste.
Scheda libro
Autore: Marta Ascoli
Titolo: Auschwitz è di tutti
Editore: Rizzoli
Collana: La Scala
Prezzo: € 12,00
Pagine: 120
Anno: 2011