HomeIn primo pianoHayez nella Milano di Manzoni e Verdi, mostra alla Pinacoteca di Brera

Hayez nella Milano di Manzoni e Verdi, mostra alla Pinacoteca di Brera

Francesco Hayez, Francesco Foscari destituito (I due Foscari), 1842-1844, Olio su tela, cm 230 x 305, Milano, Pinacoteca di Brera

Milano – La Pinacoteca di Brera dal 13 aprile al 25 settembre 2011, nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, presenta la mostra “Hayez nella Milano di Manzoni e Verdi”, a cura di Fernando Mazzocca, Isabella Marelli e Sandrina Bandera.

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In esposizione una serie di capolavori di Hayez che ripercorrono alcune fasi della sua carriera, testimoniando i suoi rapporti privilegiati con Manzoni e con Verdi.
Si va dai dipinti storici degli anni Venti, al suo esordio a Milano come pittore romantico,  ispirati alla tragedia Carmagnola di Manzoni, sino ad un bellissimo Ritratto dell’Innominato, dedicato nel 1845 ad uno dei protagonisti dei Promessi Sposi. Accanto ai due migliori Autoritratti di Hayez, quello di Brera e quello degli Uffizi, vengono esposti il più famoso dei suoi ritratti, quello di Manzoni del 1841, nel quale lo scrittore è rappresentato in un atteggiamento informale con in mano la tabacchiera,  e quelli della seconda moglie Teresa Stampa, dell’amico filosofo Antonio Rosmini e del pittore e uomo politico Massimo d’Azeglio, che aveva sposato Giulietta, la figlia prediletta di Manzoni. Due straordinari dipinti sacri (L’Arcangelo San Michele e La Vergine Addolorata) sono invece opere di Hayez ammirate da Manzoni, che ci rimandano all’atmosfera degli Inni sacri.

Hayez ha avuto rapporti di amicizia anche con Verdi, che richiedeva  la sua consulenza  per la messinscena delle opere. Hayez, infatti, aveva già trattato in pittura gli stessi temi di alcuni dei più popolari melodrammi verdiani, come I Lombardi alla prima Crociata, I Vespri e I due Foscari. In mostra compaiono i più significativi di questi dipinti, ai quali sono stati abbinati in alcuni casi i ritratti dei loro proprietari, come l’imperatore Ferdinando I d’Austria per la prima versione de L’ultimo abboccamento di Jacopo Foscari con la propria famiglia, o il poeta Andrea Maffei e la moglie Clara, animatori del celebre salotto della contessa Maffei, per la seconda versione dello stesso soggetto. Si tratta di dipinti che, come il Francesco Foscari destituito o I Vespri Siciliani, colpiscono ancora proprio per la loro magnificenza e la forza melodrammatica, sottolineata in mostra da una colonna sonora composta dalle arie più celebri delle omonime opere verdiane.

La rassegna si chiude con Il bacio e i ritratti dei due assoluti protagonisti della musica dell’Ottocento italiano, che con il pittore ebbero un rapporto privilegiato: Gioacchino Rossini, amico di tutta una vita, e Verdi, che Hayez in realtà non ha mai effigiato. Viene allora presentato il celeberrimo ritratto dedicato da Giovanni Boldini a colui che aveva definito “il vero Imperatore e re dell’arte musicale”.

La mostra, articolata in sei sezioni, è accompagnata da un catalogo edito da Skira.

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