Con lo spirito curioso e concreto del bambino che imparando a sperimentare a muoversi nel mondo acquisisce conoscenza, Enzo Mari si racconta in prima persona: dal periodo di autoformazione dell’infanzia e della prima giovinezza, tra gli anni Trenta e Quaranta, agli studi all’Accademia di Brera, alla fase di più intensa attività artistica che ha fatto di lui uno dei designer più geniali e innovativi del Novecento. Mari è sempre stato mosso dalla convinzione che progettare corrisponda a una pulsione profonda insita in ogni essere umano. Una convinzione che lo ha portato, negli anni Sessanta, a rivoluzionare il concetto di design, realizzando, con coerenza, un’«utopia democratica»: disegnare e produrre oggetti belli e utili per la gente comune, fino ad allora esclusa da un’arte ritenuta elitaria. Sviluppando un progetto, sostiene Mari, il designer deve guardare ai bisogni umani al di fuori dei condizionamenti del mercato. Con la fine degli anni Settanta, Mari considera conclusa l’utopia del design. Da questo punto in poi la sua testimonianza autobiografica si trasforma in una severa denuncia del progressivo degrado del lavoro progettuale odierno. Orgoglioso di essere un «ingenuo cronico», Mari non esita a gridare che oggi il design è nudo ma, proprio in virtù del suo senso di verità, non cessa di essere ottimista: dopotutto un progetto nasce «quando quello che vediamo fuori dalla finestra ci appare orrendo, sbagliato o falso. È in quel momento che si determina la sua “necessità”, come reazione a ciò che non è giusto».
Enzo Mari, designer, ha pubblicato: Progetto e passione (2001), Enzo Mari, autoprogettazione? (2002), La valigia senza manico (2004), Lezioni di disegno. Storia di risme di carte, draghi e struzzi in cattedra (Rizzoli 2008).
Scheda libro
Autore: Enzo Mari
Titolo: 25 modi per piantare un chiodo
Editore: Mondadori
Collana: Strade Blu Saggistica
Prezzo: € 17,00
Pagine: 156
Anno: 2011