HomeMostre ed EventiMilano | “Idola”, personale di Tamara Ferioli

Milano | “Idola”, personale di Tamara Ferioli

Tamara Ferioli, Threshold, 2011, 35 cm (diametro) x 18 cm (altezza), gesso, vegetali, garza, polpa di cellulosa e libellula (morta per cause naturali) su legno e plexiglassA Milano, alle Officine dell’immagine, dal 17 novembre 2011 al 14 gennaio 2012 è in programma la personale di Tamara Ferioli dal titolo “Idola”.
L’esposizione, curata da Francesca Alfano Miglietti, presenta 20 nuove opere su carta intelata di diversi formati e un’inedita installazione ambientale sonorizzata da Fabio Bonelli di Musica da Cucina, laboratorio creativo PeopleFromTheMountains.

La ricerca dell’artista milanese esprime, attraverso composizioni bidimensionali e opere installative, la complessità della natura e degli esseri umani. Aspetti della vita quotidiana (gioie e dolori, paure e piaceri) e narrazioni che spiazzano per il loro contenuto amaro e i particolari carichi d’inquietudine e profondo disturbo sono rivelati nel corso di un lungo viaggio onirico. In Danza Macabra, per esempio, le mani dell’artista si trasformano in rovi da cui delle spine fuoriescono come artigli; in Spirito di gravità, invece, una zanzara si appoggia sul suo polso pungendolo, mentre un compasso aperto sul palmo della mano traccia i cerchi del tempo che passa, richiamando gli anelli del tronco degli alberi.
Proprio questi ultimi saranno protagonisti dell’installazione site-specific – costituita da numerosi ceppi, tagliati ad altezze diverse, che trafiggono i volumi di un’enciclopedia – allestita nella sala sotterranea della galleria. La parola contenuta nei libri infilzati rappresenta la grande illusione dell’uomo di conoscere e spiegare tutto ciò che lo circonda; un tentativo perennemente disatteso, talvolta ostacolato da una natura capricciosa che non può essere classificata. Infine, una boule de neige – realizzata con insetti, fiori secchi e sassolini muniti di una minuscola serratura – accompagnerà l’installazione, ricostruendo un microcosmo che rimanda all’infanzia dell’artista e ne rivela la sua indole romantica e intimista.

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