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A meno di non ricorrere a una fotografia

Bernd e Hilla Becher, Wohnhaus in Niederschelden bei Siegen, 1974

Lattuada Studio di Milano presenta una collettiva di maestri e artisti di spicco del panorama internazionale, a cura di Flaminio Gualdoni, che ha come tema la fotografia intesa come strumento d’indagine e riflessione, ma anche come punto di partenza per una commistione dei nuovi linguaggi tecnologici.
L’esposizione, che ha per titolo “A meno di non ricorrere a una fotografia” e che resterà aperta al pubblico dal 19 aprile al 17 giugno 2012, riflette sullo spettro amplissimo delle pratiche fotografiche, esplorate a partire dall’orizzonte pop fino a quello postavanguarddistico attuale.

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Un’ampia e variegata carrellata di opere compie un esaustivo viaggio attraverso le diverse chiavi interpretative di questo mezzo di espressione artistica per dar voce alle variabilità e contraddittorietà di immagini tutt’altro che oggettive. Sguardi, spesso ambigui e visionari, che sfidano (e amplificano) la ri-costruzione della realtà portando a risultati e angolazioni del tutto differenti. Apparizioni, simulacri e fantasmi che raccontano storie, morali e immaginari collettivi.

Autori: Nobuyoshi Araki, Stefano Arienti, Mattew Barney, Matteo Basilé, Bernd e Hilla Becher, Vanessa Beecroft, Monica Bonvicini, Gregory Crewdson, Sante D’Orazio, Maurizio Galimberti, Robert Gligorov, Nan Goldin, Andreas Gursky, Candida Höfer, Kim Joon, Huang Kehua, Seydou Keïta, David LaChapelle, Loretta Lux, Sally Mann, Robert Mapplethorpe, Tracey Moffatt, Yasumasa Morimura, Vik Muniz, Shirin Neshat, Helmut Newton, Luigi Ontani, Steven Parrino, Andreas Perlick, Paola Pivi, Arnulf Rainer, Gerhard Richter, Thomas Ruff, Sebastião Salgado, Jan Saudek, Andres Serrano, Cindy Sherman, Sandy Skoglund, Jemima Stehli, Thomas Struth, Hiroshi Sugimoto, Wolfgang Tillmans, Grazia Toderi, Giovanna Torresin, Paolo Vegas, Massimo Vitali, Andy Warhol.

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