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Americano – Film di Mathieu Demy – Recensione

Un'immagine del film "Americano"

La vittoria di Americano, il lungometraggio d’esordio di Mathieu Demy, all’ultimo Bergamo Film Meeting, non è stata affatto una sorpresa.

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Nato a Parigi nel 1972, figlio di Jacques Demy e Agnes Varda, due nomi sacri del cinema francese, attore di sicuro talento – lo abbiamo ammirato anche in Italia in film come Les marchands de sable-Detour di Pierre Salvadori, 2000, Alibi e sospetti di Pascal Bonitzer, 2008, Tomboy di Céline Sciamma, 2011 –, Mathieu Demy per il suo passaggio dietro la macchina da presa si è affidato a un pretesto narrativo curioso ma alquanto disorganico, teso a realizzare una sorta di sintesi stilistica tra generi cinematografici diversi: il road movie, il noir, il mélo.

La pellicola illustra lo sperdimento di Martin, un giovane parigino, in una località sulla frontiera messicana, Tijuana, dove è giunto alla ricerca di una ragazza a cui la madre di lui, morendo, ha lasciato in eredità un appartamento a Los Angeles. La città di Tijuana diviene allora uno scenario e un immaginario straniero, insidioso, notturno, entro cui l’eroe rischierà di smarrirsi e di soccombere. Al tempo stesso, essa si rivelerà un paesaggio “altro” che consentirà a Martin di esperire un rapporto nuovo con il diverso, al termine del quale egli potrà giungere a una sapienza conoscitiva e a una riconciliazione con se stesso.

Il regista descrive l’irrequietudine del suo personaggio, la sua angoscia identitaria. Alla condizione di estraneità al luogo, di stupore e di malessere, si associano il rapporto irrisolto con la madre e il faticoso tentativo di elaborare il passato – un passato fatto di sensi di colpa e di rimozioni. Ecco dunque che assume un particolare significato l’omaggio che Demy rende al cinema della Varda inserendo nel suo film alcuni brani di Documenteur, un documentario che Agnes realizzò in America su Mathieu bambino una trentina di anni fa. Quasi si trattasse, anche per Demy ormai adulto, di avvicinare una distanza, di colmare un’assenza, di recuperare un’immagine affettiva perduta.

Peccato che il racconto, nel corso del suo svolgimento, si lasci irretire da un naturalismo non privo di una certa rigidità, talora ai limiti della goffaggine, arrivando da ultimo a ricorrere a una serie di colpi di scena dove pare di avvertire un eccesso di calcolo.

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: Americano
Regia: Mathieu Demy
Cast: Salma Hayek, Geraldine Chaplin, Chiara Mastroianni, Carlos Bardem, Phillipe Simon
Durata: 105 minuti
Genere: Drammatico
Data di uscita: Francia 2011

 

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