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Alessandro Schwed – La via del pavone

Alessandro Schwed - La via del pavoneGiulio Campennì è un architetto piuttosto strano. Non ama uscire di casa e osserva il mondo con un binocolo. La sua vita emotiva, d’altro canto, non è semplice nemmeno in casa, dove Giulio vive con Ionta, sua moglie: una giovane donna tanto incantevole quanto umorale, e – soprattutto – dotata di una madre insopportabile, che ha pensato bene di rimanere vedova per poter gravare ulteriormente sulla vita della figlia e del genero. Nonostante il lutto recente, la signora Nelly decide di non rinunciare alle vacanze con la figlia. E la mattina della partenza si presenta a casa Campennì con il suo amatissimo animale domestico: un pavone. Non ha dubbi che Giulio, che resterà a Roma a lavorare, le farà il piacere di prendersene cura, trattandolo come fosse un figlio, nutrendolo con il suo maleolente becchime e facendogli tanti complimenti in modo che non soffra e dispieghi la sua ruota. Come al solito, Giulio non ha la presenza di spirito per opporsi al dispotismo della suocera, discendente di una stirpe di matriarche ebree poco abituate a venire contraddette. Ma Ionta e la signora Nelly non fanno in tempo ad andarsene che – orrore! – il pavone in un balzo è già scappato sopra i tetti… Comincia così per Giulio un rocambolesco inseguimento lungo le vie della capitale; ma dopo una folle corsa dietro a un tram, una spericolata avventura in motorino con un figurante centurione romano, l’incontro ravvicinato con la polizia e varie altre peripezie, Giulio si deve rassegnare: del pavone non c’è traccia. C’è solo una voce misteriosa che pedina Campennì. In compenso, quando torna a casa, più morto che vivo, trova ad attenderlo Riccardo, il figlio nato “per sbaglio” da un amore di gioventù e di cui la suocera, per volere della moglie, ignora l’esistenza. Sarà proprio il figlio a unirsi a Giulio nella ricerca del pavone: che li condurrà tutti, suocera compresa, dove mai avrebbero immaginato.

Alessandro Schwed, vive a Montalcino con la moglie e il figlio. Negli anni Settanta ha partecipato, con lo pseudonimo di Jiga Melik, all’esperienza della celebre rivista satirica “Il Male”. Ha scritto testi teatrali per Donato Sannini, Carlo Monni, Carlo Croccolo, Andrea Kaemmerle. Ha pubblicato: Non mi parte il romanzo, saranno le candele (Ponte alle Grazie 1999), Lo zio Coso (Ponte alle Grazie 2005), La scomparsa di Israele (Mondadori 2008), Mio figlio mi ha aggiunto su Facebook (l’ancora del mediterraneo 2010). Ha scritto per i quotidiani locali del Gruppo Espresso e per “Il Secolo XIX” di Genova. Collabora con le pagine culturali del “Foglio”.

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Scheda libro

Autore: Alessandro Schwed
Titolo: La via del pavone
Editore: Mondadori
Collana: Libellule
Prezzo: € 10,00
Pagine: 168
Anno: 2013

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