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2 giorni a New York, il film commedia di Julie Delpy

Julie Delpy
Julie Delpy

Cinque anni dopo il lusinghiero successo di 2 giorni a Parigi, Julie Delpy ci riprova con questo 2 giorni a New York, un film che, di quel suo precedente lavoro, vuol essere – per personaggi, tema, situazioni – la continuazione, un sequel che lascia trapelare esso pure in diversi dettagli, se non nell’intreccio, una serie di rimandi a fatti e figure legati al vissuto personale della regista, secondo un procedimento che ormai è diventato una consuetudine per certo cinema francese al femminile: Hansen-Love, Donzelli, Bruni-Tedeschi, Verheyde. Ecco allora il padre della Delpy, Albert, recitare appunto il ruolo del padre di Marion, la protagonista della pellicola, dando corpo a un personaggio colorito nel linguaggio e nella caratterizzazione. Ecco gli accenni dolenti alla morte della madre, Marie Pillet, cui il film rende omaggio. Ecco i fidi sceneggiatori Alexia Landeau e Alex Nahon, i quali si prestano a fare anche i commedianti con generoso dispendio di carica espressiva, condannati inevitabilmente a strafare.

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Il motivo tematico dominante torna a essere il contrasto tra due culture e due modi diversi di porsi nel mondo: il rigido moralismo yankee, qui rappresentato al meglio dal personaggio di Mingus, un perfetto newyorkese nero, nutrito di ritegno, morigeratezza, rigorismo puritano, e i costumi dissoluti di un gruppo di francesi gaudenti e incontinenti in trasferta Oltreoceano: un incredibile campionario di figure grottesche, di una volgarità volutamente sopra tono: Rose, la sorella impudica di Marion: una bestia infoiata, perennemente ossessionata dal sesso; Manu, l’amico di lei: un imbecille convinto che New York si nutra ancora dei miti degli anni Ottanta; il padre dell’eroina, impegnato a sparare battutacce e freddure a ogni pie’ sospinto. Per contro, Mingus, con le sue ossessioni igieniste e la tendenza alla nevrosi (che lo avvicinano al suo grande modello di nevrosi: Woody Allen), è comunque sia un uomo solido, giudizioso, equilibrato, il quale, forte della convinzione che lo stile di vita USA sia la norma e gli altri costituiscano una riprovevole eccezione, può guardare i barbari europei con superiore, condiscendente disdegno e commiserazione. Privo della verbosità esasperata e narcisista di Jack, il compagno di Marion in 2 giorni a Parigi, Mingus rappresenta per la donna un elemento di stabilità e sicurezza. E tuttavia avrà anche lui il suo da fare per proteggere la quiete domestica dall’orda straniera, schiamazzante e maleodorante, la cui intrusione, nello spazio familiare asettico e ovattato, genererà inevitabilmente sconcerto, disagio, tensione, insofferenza.

Se 2 giorni a Parigi era una commedia romantica, interessata soprattutto alla fenomenologia dei sentimenti (era la storia di un uomo e una donna che scoprivano di doversi meglio conoscere per potersi meglio amare), in 2 giorni a New York prevalgono i modi e le convenzioni della commedia grottesca. Il ritmo del racconto, dapprima scanzonato, diviene poi sempre più frenetico e laborioso, quasi a rendere l’affanno di una situazione divenuta insostenibile. Lo stile di caricatura impregna tutto il film. La Delpy insiste sui toni della satira inanellando una sequela di situazioni, trovate, figure beffardamente caotiche, improntate a un umorismo burlesco, spesso di grana grossa, più robusto che raffinato. Succede così che, almeno a tratti, il gioco comico possa apparire forzato e si esaurisca in arguzie e gag di dubbio gusto o dal respiro incerto. La recitazione a sensazione, tutta tic e smorfie, di Landeau e Nahon arriva a dare nell’istrionico (più sobrio e professionale il gioco interpretativo di Chris Rock). La linea della dismisura, per quanto parte integrante del soggetto, non è forse congeniale alla regista.

La quale torna a mettere alla berlina i cliché e i luoghi comuni culturali di un preciso milieu intellettuale adottando, tuttavia, nel farsi beffe di un ambiente che è comunque il suo e che gli è indubbiamente caro, uno sguardo che resta sempre indulgente, sorridente, benevolo.

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: 2 giorni a New York
Regia: Julie Delpy
Cast: Julie Delpy, Chris Rock, Albert Delpy, Alexia Landeau, Alex Nahon, Dylan Baker, Kate Burton
Durata:  91 minuti
Genere: Commedia
Distribuzione: Officine Ubu
Uscita: 9 gennaio 2014

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