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Rodin. Il marmo, la vita – Mostra a Roma alle Terme di Diocleziano

Auguste Rodin Illusione, sorella di Icaro 1894-1896 © Musée Rodin, Parigi. Foto di Christian Baraja
Auguste Rodin Illusione, sorella di Icaro 1894-1896 © Musée Rodin, Parigi. Foto di Christian Baraja

Nelle monumentali Grandi Aule delle Terme di Diocleziano a Roma dal 18 febbraio al 25 maggio 2014 è aperta al pubblico la mostra dedicata ad Auguste Rodin, curata da Aline Magnien.

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In esposizione un corpus di oltre 60 sculture in marmo di uno tra gli artisti più rivoluzionari della tradizione plastica moderna.

La prima sezione si apre con il tema dell’illusione della carne e della sensualità e presenta alcune opere giovanili di stampo classico, tra cui Il bacio, la scandalosa scultura che rappresenta due amanti e fece scalpore nella Francia di fine Ottocento.

La seconda sezione propone alcune fra le sculture più conosciute di Rodin e dimostra la piena maturità del maestro anche dal punto di vista della capacità di elaborazione delle figure che emergono dai candidi blocchi di pietra. Accanto a ritratti di grande intensità, si alternano richiami all’eros e alla disinibita ricerca formale ed estetica del maestro, manifestando la sua necessità di tentare nuovi percorsi scultorei.

La poetica dell’incompiuto caratterizza la terza sezione dove si rappresenta il trionfo del “non finito”, l’artificio linguistico che rimanda immediatamente a Michelangelo e che Rodin svolge in una chiave di assoluta modernità, poi ampiamente assunta dai suoi colleghi.

La mostra, che espone in serie cronologica i marmi dell’artista, è quindi un percorso nell’estetica e nella pratica scultorea del genio francese. Quello che emerge è una sensibilità del tutto nuova rispetto alla sua epoca, dove la materia cerca la sensualità e il nudo si espone con una carica erotica fortemente innovativa.

In concomitanza con Rodin. Il marmo, la vita, la Galleria nazionale d’arte moderna presenta una rassegna di quarantacinque opere tra sculture, rilievi e disegni dal titolo D’après Rodin. Scultura italiana del primo Novecento, mostra incentrata sulla diffusa e trasversale influenza esercitata dall’artista francese sulla scultura italiana dei primi decenni del secolo scorso, a partire dalla risonanza suscitata dalla presenza di Rodin alla Biennale di Venezia del 1901.
La GNAM conserva un esemplare dell’opera L’età del bronzo, realizzata da Rodin al ritorno dal suo primo viaggio in Italia, nel 1875, chiaro omaggio alla scultura classica, acquistato dallo stato italiano dopo la prima mostra della secessione romana nel 1914 cui partecipò l’artista parigino.

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