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Al Quirinale la mostra “Classicità ed Europa. Il destino della Grecia e dell’Italia”

Atena pensosa, particolare

Sono imponenti, hanno le braccia tese verso l’alto, sono fieri nel volto, sicuri nello sguardo. Appena si entra nella mostra Classicità ed Europa si è subito bloccati dalle statue dei Tirannicidi. Silenziosi. Stanno lì come monito, ricordando al visitatore il coraggio dell’uomo che si ribella alle ingiustizie e ai soprusi, sempre pronto a difendere i propri diritti fondamentali. A fianco alle statue campeggia un’iscrizione con le parole di Pericle: “Abbiamo una costituzione che non emula le leggi dei vicini, retta in modo che i diritti civili spettino non a poche persone, ma alla maggioranza; per questo è chiamata democrazia”.

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«Il 2014 vede la Grecia e l’Italia assumere la Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea. I due Paesi trasmettendo al mondo il messaggio delle civiltà classiche hanno plasmato il volto dell’Europa». È il messaggio  del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in apertura della mostra Classicità ed Europa. Il destino della Grecia e dell’Italia.
Una mostra che diventa l’occasione per rivivere la grande arte della classicità, indagando i suoi messaggi e gli insegnamenti che ci ha lasciato. Nelle sale tra le statue, i dipinti, i chiaro scuri del Caravaggio si avverte una strana atmosfera, sembra quasi che lo spettatore non sia al di fuori delle opere, ma ne sia parte, come se gli artisti ci invitassero a non dimenticare e a difendere i grandi ideali e valori cui hanno dato mirabile forma nei capolavori esposti. Poi lo sguardo di una Madonna, La Vergine della Tenerezza ( XII secolo d.c.), che introduce alla sezione dedicata alla pittura, nell’esposizione crea una pausa emotiva dopo il fervore delle statue, un adagio musicale, una ballata classica, un momento di dolcezza.

Tra le opere in mostra l’Atene pensosa ( V secolo a.c.), proveniente dall’Acropoli di Atene, il Vaso di Eufronio ( VI secolo a.c.), i Tirannicidi e la Stele Borgia dal Museo Archeologico di Napoli, rispettivamente del II secolo d.c. e del V secolo a.c.
Ancora tele di pittura di El Greco del ‘600 ed i paesaggi contemporanei di Parthenis dove con pochi tratti di pennello ed un utilizzo sapiente dei colori si racconta l’anima della Grecia, i suoi luoghi, i colori e la sua gente.
Menzione particolare al Codice Purpureo di Rossano, un meraviglioso evangeliario forse risalente al VI secolo d.c. decorato con maestria e sapienza, portato a Rossano dalla Grecia  dai monaci per  evitare che venisse distrutto: meraviglioso esempio di collaborazione tra i due popoli.

Come ha sostenuto il curatore Luis Godart, questa mostra vuole lanciare un messaggio importante, utile anche per l’Europa. Intende, cioè, riportare l’attenzione sul messaggio delle civiltà classiche. L’uomo al centro della storia è la lezione della classicità. Altro punto fondamentale è l’invenzione della democrazia. Tutto ciò si coglie ammirando i capolavori esposti. La prima opera in mostra è il gruppo dei Tirranicidi, che hanno fatto soffiare su Atene un vento di libertà. Altre opere fanno riflettere su come lentamente si è formata quella coscienza politica che poi ha portato alla democrazia. Il simbolo è Atena pensosa. Ma viene spontaneo chiedersi cosa pensa. È stata realizzata dopo pochi anni dalla vittoria di Salamina. Forse medita sull’idea che non esistono vittorie perenni, ma bisogna mantenere sempre alta l’attenzione per difendere gli ideali di libertà e democrazia così faticosamente conquistati.

La mostra sarà visitabile  dal 29 marzo al 5 luglio 2014 al Palazzo del Quirinale nella Sala delle Rampe e nelle Sale delle Bandiere. In esposizion circa venticinque opere provenienti dai musei ellenici e italiani. La mostra è a cura di Louis Godart, Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico del Presidente della Repubblica Italiana. Nei venticinque capolavori sono condensati tutti gli ideali di libertà che gli artisti della classicità hanno plasmato nel marmo, realizzando sculture che effondono nell’equilibrio plastico delle forme un’idea di bellezza intimamente legata alla centralità dell’uomo ed ai suoi diritti fondamentali.

Diego Pirozzolo

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