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Nature multiple. Le metamorfosi di Giuliana Cunéaz

Nature multiple. Le metamorfosi di Giuliana Cunéaz

A Verona, al Museo Civico di Storia NaturalePalazzo Pompei, nell’ambito dell’edizione 2014 di Infinitamente, il Festival di scienze e arti a Verona, dal 13 marzo al 30 giugno 2014  è in programma la personale di Giuliana Cunéaz, l’artista che accede al nostro immaginario attraverso il mondo nanomolecolare.

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Sono proprio le recenti scoperte scientifiche e l’opportunità di accedere alla parte infinitesimale della materia, gli strumenti utilizzati per creare nature multiple, in perenne metamorfosi, che ampliano la sfera della conoscenza. “Utilizzando le immagini scientifiche, ho visitato boschi, fiori e pulviscoli meravigliosi che ho, poi, ricreato attraverso la modellazione e l’animazione 3D,” spiega l’artista.

I segni di Giuliana Cunéaz trovano una rinnovata sintesi attraverso un tappeto dalla natura ibridata che si srotola per 12 metri, un’installazione fotografica di nove metri e una serie di quattro screen painting (schermi dipinti) montati su elementi in ferro. Le opere si relazionano con una scultura alta oltre due metri, collocata nel cortile coperto dello spazio, che sembra evocare un’antica carrozza. Con la differenza che il movimento non è nel moto, bensì nelle immagini interne che la animano.

Il percorso si completa, poi, all’interno del museo dove tra i preziosi oggetti della raccolta permanente, s’insinua Matter waves unseen, una wunderkammer che contiene microsculture in argilla. Gli oggetti “nanomolecolari” s’ispirano al video nascosto all’interno dello stipo, in modo da creare una contaminazione tra l’aspetto plastico e quello virtuale.

Dal 12 al 16 marzo, durante il Festival della scienza, è possibile vedere l’intero ciclo in 3D di Zone fuori controllo in una sala del museo specificatamente allestita per la proiezione stereoscopica. Si tratta di quattro animazioni (Waterproof, Crystal Growth, Rompere le acque e Fire Flows) dedicate ai disordini ecologici e ambientali dove le immagini entrano in relazione diretta con la dimensione reale consentendo un viaggio imprevedibile tra le onde di una tempesta, gli spazi misteriosi di una grotta, le colate laviche di un vulcano e la collisione di mastodontici iceberg. Tutto si connette con lo sguardo turbato dello spettatore che si trova di fronte alla vertigine dell’immagine, sempre in bilico tra sublime e terrificante in un omaggio ai grandi protagonisti della pittura romantica come Caspar David Friedrich o William Turner.

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