A Cuneo, nelle sale del settecentesco Palazzo Samone, dal 6 al 29 giugno 2014 resterà aperta al pubblico la mostra di Bruno Gorgone dal titolo “L’infinito viaggiare nel segno – Opere 1980/2014”, a cura di Giorgio Barberis e Gabriele Simongini.
L’esposizione documenta, attraverso una settantina di opere, il percorso dell’artista cuneese, esponente dell’astrazione italiana, a iniziare dal ciclo dei “Giardini” degli anni Ottanta, dominati dai colori primari e dall’unidimensionalità della linea matissiana, per proseguire con le opere caratterizzate dal “pattern” quale reciproco scambio tra figurazione e astrazione (anni Novanta) e con le successive “Texture” (anni 2005- 2010) sino alle opere più recenti “Atlanti di stelle”, contrassegnate da una propensione alla essenzialità e alla dialettica fra bidimensionalità e tridimensionalità che dialoga con l’ambiente.
In mostra, anche, alcuni lavori su carta ispirati ai “Licheni” di Camillo Sbarbaro e ad alcune poesie inedite di Andrea Zanzotto pubblicate per la prima volta nel 1996. Sono inoltre esposte alcune opere in vetro di Murano nelle quali l’autore incide i segni e le simbologie ricorrenti della sua pittura. Il suggestivo percorso espositivo tratteggia la coerente e personalissima ricerca di Gorgone, caratterizzata dalla sintesi fra segno – luce – colore.