
“Moses Levy. Luce marina. Una vicenda dell’arte italiana 1915-1935” è il titolo della mostra che dal 5 luglio al 19 ottobre 2014 resterà aperta al pubblico a Viareggio, Centro Matteucci per l’Arte Moderna.
Una selezione di opere degli anni 1915-‘35 punta a rievocare la Viareggio cosmopolita, magica e gaia di quel ventennio, eletta a luogo d’ispirazione, di passatempi e svaghi dall’elite culturale.
Moses Levy è riuscito, infatti, a tradurre l’immagine scintillante e ruggente di una società vacanziera e mondana, al passo con i tempi.
Sono gli anni che vanno dal primo conflitto mondiale alla grande depressione, ma ad un quadro tanto drammatico la sua vena creativa reagisce decisamente controtendenza con opere fondamentali, destinate a definirne la fisionomia europea.
La mostra, secondo un disegno monotematico, si concentra in una mirata selezione di circa quaranta dipinti filologicamente affini sia per cronologia, sia per tratto interpretativo. L’obiettivo è collegarli in un intimo dialogo teso ad evidenziare l’eccentrico e ricercato linguaggio formale, prima di quella svolta cruciale che, dalla limpida poetica tra le due guerre, si apre all’inquieto sentimento visivo della metà del Novecento.
Nelle sedi di Viareggio e Firenze potranno essere ammirate alcune tra le opere più celebri: Donna in blu (1917), L’ombrellone bianco (1919), Spiaggia (1918), Madre e figlia sulla spiaggia (1919), Anna e l’amica (1920), Spiaggia e figure a Viareggio (1921), Il Bagno Cirillo (1933), Ritratto di Enrico Pea (1935), Ritratto di Leonida Repaci (1935), nonché testimonianze inedite di collezioni internazionali. Un cospicuo nucleo verrà concesso dagli eredi.
L’esposizione è a cura di Susanna Ragionieri.
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