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Due mostre al Museo Civico di Castelbuono

Pino Pascali, Africa 1965 ph Mimmo Laera
Pino Pascali, Africa 1965 ph Mimmo Laera

Il Museo Civico di Castelbuono (Palermo) presenta, dal 29 marzo al 28 giugno 2015, due mostre realizzate in collaborazione con la Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare (Bari): “Pino Pascali, l’africano” e la doppia personale di Virginia Ryan e Frédéric Brouly Bouabrè, a cura di Laura Barreca e Santa Nastro.

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Pino Pascali, l’africano è la prima esposizione dedicata ad uno dei maggiori protagonisti dell’arte italiana del Ventesimo secolo e ricostruisce l’interesse dell’artista pugliese verso la ricerca di origini e di stili di vita più a contatto con la natura, in contrapposizione al mito della società moderna e del progresso tecnologico e industriale degli anni Sessanta.

L’interesse per il “primitivo” è presente in diverse opere di Pascali: dagli spot pubblicitari in cui raffigura animali della savana fino alle finte sculture rappresentanti frammenti di dinosauri e cetacei; e ancora le liane, i ponti realizzati in strutture di pagliette di lana d’acciaio e gli attrezzi agricoli. Questi ultimi lavori sono documentati in mostra dalle fotografie provenienti dall’archivio del Museo Pino Pascali e dal video Africa. In mostra sono esposti, inoltre, la serie dei Totem realizzati nella metà degli anni Sessanta con tecniche e materiali misti.

Fa da “contraltare” all’opera di Pino Pascali una doppia personale allestita nelle ex-scuderie del Castello, che coniuga passato e presente, attraverso la relazione con l’Africa e i suoi miti. Sono esposte le grandi Sirene dell’artista australiana Virginia Ryan, che da diversi anni lavora tra l’Italia e l’Africa, indagando il tema delle migrazioni, della memoria, della perdita e della trasformazione.
Dall’acqua come elemento d’origine e distruzione, con cui l’uomo da sempre si confronta trovandovi le proprie metafore esistenziali più intense, emergono le sette sculture di Surfacing, realizzate da Virginia Ryan in ferro e hair exstensions.
Accanto alle grandi code di lunghi capelli neri con cui Virginia Ryan raffigura le divinità africane, come emerse dagli abissi marini e fluttuanti nell’aria, sono esposti alcuni disegni di sirene che Frédéric Brouly Bouabré,  artista ivoriano scomparso lo scorso anno, ha voluto realizzare per l’artista australiana nel 2010, a testimonianza delle loro affinità elettive.

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