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Donatello e la sua lezione. Sculture e oreficerie a Padova tra Quattro e Cinquecento

17A Padova, ai Musei Civici agli Eremitani e Palazzo Zuckermann, dal 28 marzo al 26 luglio 2015 è aperta al pubblico la mostra “Donatello e la sua lezione. Sculture e oreficerie a Padova tra Quattro e Cinquecento“, a cura di Davide Banzato e Elisabetta Gastaldi.

Nell’esposizione, la lezione del Maestro rivive in uno straordinario percorso che dai capolavori di Donatello – un’elegantissima Pietà con Angeli e le Marie in marmo e la copia di uno dei rilievi della base del monumento al Gattamelata, un’inedita Crocifissione bronzea, che vedono l’intervento del suo allievo padovano Bellano, e i fondamentali calchi ottocenteschi con i rilievi dell’altare del Santo – conduce alla scoperta di preziose sculture in bronzo e terracotta degli artisti che continuarono e svilupparono la sua rivoluzione proprio a Padova.

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Testimonianze dell’altissima qualità raggiunta da Bartolomeo Bellano, Andrea Briosco detto il Riccio e Severo da Ravenna sono riunite per la prima volta agli Eremitani, mentre l’influenza del nuovo linguaggio rinascimentale nelle oreficerie sacre risplende nel vicino Palazzo Zuckermann, dove prosegue la mostra, con gli straordinari manufatti del Tesoro del Santo.

La mostra documenta non solo la personale via nella riproposizione del tema romano della statua equestre, ma anche il capolavoro patavino e il suo lavoro più complesso, l’altare del Santo, di cui vengono esposti i calchi realizzati dallo scultore Luigi Ceccon, che ci riportano nel pieno del fermento culturale ottocentesco legato ai lavori di ricomposizione dei bronzi dell’altare, conclusi poi secondo il progetto di Camillo Boito.

L’esposizione è promossa dal Comune di Padova-Assessorato Cultura e Turismo e dai Musei Civici e Biblioteche di Padova, con il contributo della Fondazione Cariparo.

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