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Arazzi medicei in mostra a Palazzo Reale di Milano

Giacobbe benedice i figli di Giuseppe, 1550-1553, disegno e cartone di Agnolo Bronzino, atelier di Nicolas Karcher, Firenze, Soprintendenza Speciale PSAE e per il Polo Museale
Giacobbe benedice i figli di Giuseppe, 1550-1553, disegno e cartone di Agnolo Bronzino, atelier di Nicolas Karcher, Firenze, Soprintendenza Speciale PSAE e per il Polo Museale

Giunge nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, a Milano, dopo la tappa romana a Palazzo del Quirinale, la grande mostra “Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino”.

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L ’esposizione, che resterà aperta al pubblico dal 30 aprile al 23 agosto 2015, raduna, dopo centocinquanta anni, i venti arazzi cinquecenteschi, commissionati da Cosimo I de’ Medici, che raccontano la storia di Giuseppe narrata nella Bibbia, nel libro della Genesi.

Questa serie di panni monumentali, oggetto di un complesso e pluridecennale restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e il Laboratorio Arazzi del Quirinale, rappresenta una delle più alte testimonianze dell’artigianato e dell’arte rinascimentale.
Gli arazzi con le storie di Giuseppe vennero commissionati da Cosimo I de’ Medici tra il 1545 e il 1553 per la Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio a Firenze. I disegni preparatori furono affidati ai maggiori artisti del tempo, primo fra tutti il Pontormo. Ma le prove predisposte da quest’ultimo non piacquero a Cosimo I, che decise di rivolgersi ad Agnolo Bronzino, allievo del Pontormo e già pittore di corte, e a cui si deve parte dell’impianto narrativo della serie. Tessuti alla metà del XVI secolo nella manifattura granducale, tra le prime istituite in Italia, furono realizzati dai maestri arazzieri fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher sui cartoni forniti da Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati.

«Questi capolavori, finalmente riuniti, rappresentano una storia universale di passione e riscatto, miseria e gloria, meschinità e giustizia, dentro la quale non solo Cosimo De’ Medici poteva riconoscere la sorte della sua casata, ma ciascuno poteva allora e può ancora oggi ritrovare una parte della propria esperienza e del suo stesso sentire – ha affermato  l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno – . La testimonianza preziosa di una delle stagioni più gloriose della nostra storia dell’arte, che ci ricorda quanto la ricchezza del nostro presente sia anche il frutto della grandezza del nostro passato».

L’esposizione, a cura di Louis Godart, è promossa dalla Presidenza della Repubblica Italiana, dal Comune di Firenze e dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Comunicare Organizzando – in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Expo 2015 e la Fondazione Bracco.

La mostra dopo Milano farà tappa a a Firenze.

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