HomeIn primo pianoPavia | I Macchiaioli. Una rivoluzione d’arte al Caffè Michelangelo

Pavia | I Macchiaioli. Una rivoluzione d’arte al Caffè Michelangelo

Giovanni Fattori, La lettera al campo, 1873 - 1875, Olio su tavola, 16,6 x 34,5 cm, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci
Giovanni Fattori, La lettera al campo, 1873 – 1875, Olio su tavola, 16,6 x 34,5 cm, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci

È dedicata ai Macchiaioli, movimento artistico che rivoluzionò la pittura italiana dell’Ottocento, la mostra che dal 19 settembre al 20 dicembre 2015 resterà aperta al pubblico nelle suggestive sale delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia.
L’esposizione indaga i protagonisti e l’evoluzione di questo importante movimento, fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana, evidenziando i suoi rapporti con la scena francese, le novità tecniche introdotte dai pittori del gruppo, la quotidianità della vita al Caffè Michelangelo, ritrovo di artisti e pittori nella Firenze della seconda metà dell’Ottocento, seguendo il filo dei racconti, degli scritti, delle lettere lasciate dai protagonisti.

Il percorso espositivo presenta oltre settanta opere provenienti da prestigiose sedi – Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Galleria d’arte Moderna di Milano, Galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza, Istituto Matteucci di Viareggio e molti altri – e collezioni private, firmate dai principali esponenti del gruppo dei Macchiaioli quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Vincenzo Cabianca, Silvestro Lega, Adriano Cecioni, Vito d’Ancona, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani e altri.

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Un racconto suggestivo porta il visitatore a immergersi in un momento storico e culturale molto vivace, da cui emergeranno i fermenti di rivolta di questi nuovi pittori, insieme alle loro forti personalità artistiche e umane. La mostra si conclude con le nuove generazioni che frequentarono il “Michelangelo” negli anni successivi a quelli vissuti dal gruppo storico, indagando il Caffè fino alle fasi più tarde della sua storia per arrivare all’eredità della macchia con opere di Giuseppe de Nittis, Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini.

Il progetto espositivo, ideato, prodotto e organizzato da ViDi in collaborazione con il Comune di Pavia, è curato da Simona Bartolena insieme a Susanna Zatti, direttore dei Musei Civici di Pavia.

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