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Continente Africa. L’arte africana contemporanea in mostra a Pavia

David Ochieng, Ghost city, acrilci su tela, 78x119 cm, 2013
David Ochieng, Ghost city, acrilci su tela, 78×119 cm, 2013

Continente Africa è il titolo della mostra allestita nelle sale del Castelo Visconteo di Pavia e aperta al pubblico dal 24 ottobre al 29 novembre 2015.
L’esposizione intende offrire uno sguardo approfondito sulla creatività artistica del continente africano.
In mostra 70 dipinti, sculture, fotografie e installazioni di 35 tra più rappresentativi esponenti dell’arte africana contemporanea.

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La rassegna approfondisce il complesso e articolato panorama creativo africano che, a differenza di quello archeologico e antico, ben rappresentato nei musei di tutto il mondo, è stato spesso confinato all’interno di collezioni private e raramente accolto da istituzioni pubbliche.

La nascita dell’arte africana contemporanea può essere fatta risalire alla metà del secolo scorso, quando i vari paesi del continente iniziavano la loro lotta per l’indipendenza dal colonialismo europeo. È in questi anni che si afferma la tecnica della pittura – se non addirittura del disegno – prima confinata a una connotazione meramente decorativa della scultura. Artisti come Cheri Samba, Lilanga, Ester Mahlangu, Mikidadi Bush si fanno portavoce di un’arte che è riuscita ad affermarsi in maniera autonoma dagli influssi occidentali e dalla tradizione figurativa autoctona.

Per quanto riguarda la scultura, il panorama si connota per una estrema varietà di forme e tecniche adottate o inventate dagli artisti africani contemporanei – da Seni Camara a Paa Joe, da Simon Dastani a Efiaimbelo – al punto da rendere arduo ogni tentativo di raccoglierle in una prospettiva unitaria.

Un’altra forma di espressione molto usata e molto rappresentata nella mostra di Pavia è quella della fotografia. Quella che si potrà ammirare nelle sale del Castello Visconteo è una selezione di scatti d’autore, che tracciano una testimonianza unica del lavoro di artisti africani, sia i precursori della fotografia del continente che gli autori d’oggi – da Graeme Williams a Guy Tillim, da Ricardo Rangel a Ousmane Ndiaye Dago – che hanno sviluppato un singolare modo di leggere la realtà e di raccontarla. Quello che ne risulta è l’immagine di un’Africa che rivendica con orgoglio la differenza delle sue identità, delle sue culture, delle sue tradizioni, del suo passato.

Curata da Giosuè Allegrini e Sarenco, la mostra è promossa e organizzata dal Comune di Pavia – Settore Cultura e Turismo e dalla Fondazione Sarenco, con il sostegno dell’Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi, la collaborazione dei Musei Civici del Castello Visconteo e il contributo di UBI.

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