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Biennale Architettura 2016, la parola al curatore Alejandro Aravena

Biennale Architettura 2016 - Alejandro Aravena e Paolo Baratta - Photo by Giorgio Zucchiatti Courtesy of la Biennale di Venezia
Biennale Architettura 2016 – Alejandro Aravena e Paolo Baratta – Photo by Giorgio Zucchiatti Courtesy of la Biennale di Venezia

“Reporting From The Front” è il titolo della 15. Mostra Internazionale di Architettura, che sarà aperta al pubblico a Venezia da sabato 28 maggio fino al 27 novembre 2016.
La Mostra, allestita ai Giardini e all’Arsenale, è curata da Alejandro Aravena e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.
L’esposizione sarà affiancata da 62 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Cinque i paesi presenti per la prima volta: Filippine, Kazakistan, Nigeria, Seychelles e Yemen.
Il Padiglione Italia, alle Tese delle Vergini in Arsenale, sarà curato quest’anno da Simone Sfriso, team curatoriale Massimo Lepore, Simone Sfriso, Raul Pantaleo TAMassociati.
La Mostra Reporting From The Front formerà un unico percorso espositivo dal Padiglione Centrale (Giardini) all’Arsenale, includendo 88 partecipanti provenienti da 37 paesi. Di questi, 50 sono presenti per la prima volta, e 33 sono gli architetti under 40.

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«In un viaggio attraverso l’America del Sud – racconta il curatore Alejandro Aravena – Bruce Chatwin incontrò una signora anziana che attraversava il deserto portando una scala di alluminio in spalla. Era l’archeologa tedesca Maria Reiche che studiava le linee Nazca. Viste in piedi sul terreno, le pietre non avevano alcun senso; sembravano nient’altro che pietrisco. Ma dall’alto della scala, le stesse pietre formavano un uccello, un giaguaro, un albero o un fiore.» Alejandro Aravena auspica così che la Biennale Architettura 2016 offra «un nuovo punto di vista come quello di Maria Reiche dalla scala. Di fronte alla complessità e alla varietà delle sfide alle quali l’architettura deve dare risposta, Reporting From The Front si propone di dare ascolto a quelli che hanno potuto acquisire una prospettiva e che sono quindi in grado di condividere sapere ed esperienze con noi che stiamo in piedi sul terreno».
«Siamo convinti – afferma Aravena – che l’avanzamento dell’architettura non sia un obiettivo in sé, ma un mezzo per migliorare la qualità di vita delle persone. Dato che la vita oscilla tra le necessità fisiche più essenziali e le dimensioni più immateriali della condizione umana, ne consegue che l’impegno per migliorare la qualità dell’ambiente edificato deve agire su molti fronti: dalla garanzia di standard di vita molto pratici e concreti, all’interpretazione e alla soddisfazione dei desideri umani, dal rispetto dell’individuo alla cura del bene comune, dall’efficienza nell’accogliere le attività quotidiane all’espansione dei confini della civiltà».
«Reporting From The Front propone dunque di condividere con un pubblico più ampio, il lavoro delle persone che scrutano l’orizzonte alla ricerca di nuovi ambiti di azione – spiega il curatore della Biennale Architettura 2016 -, affrontando temi quali la segregazione, le disuguaglianze, le periferie, l’accesso a strutture igienico-sanitarie, i disastri naturali, la carenza di alloggi, la migrazione, l’informalità, la criminalità, il traffico, lo spreco, l’inquinamento e la partecipazione delle comunità. Propone altresì di presentare degli esempi di sintesi delle diverse dimensioni, dove il pragmatico si intreccia con l’esistenziale, l’attinenza con l’audacia, la creatività con il buon senso».

I Progetti Speciali della Biennale Architettura 2016 sono tre. Il primo promosso dalla Biennale, gli altri due frutto di accordi stipulati con altre istituzioni, organizzati e realizzati dalla Biennale stessa.
L’esposizione curata dall’architetto Stefano Recalcati, dal titolo Reporting from Marghera and Other Waterfronts, analizzerà nella sede espositiva di Forte Marghera (Mestre, Venezia) progetti significativi di rigenerazione urbana di porti industriali, contribuendo a stimolare una riflessione sulla riconversione produttiva di Porto Marghera.
L’accordo di collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra troverà un suo primo passo nel padiglione delle arti applicate alle Sale d’Armi dell’Arsenale, con il titolo A World of Fragile Parts, a cura di Brendan Cormier.
Infine, in previsione della conferenza mondiale delle Nazioni Unite – Habitat III, che si terrà a Quito in Equador nel mese di ottobre 2016, e nel contesto del programma Urban Age, organizzato congiuntamente dalla London School of Economics e dalla Alfred Herrhausen Society, la Biennale allestirà, sempre alle Sale d’Armi, un padiglione dedicato ai temi dell’urbanizzazione – Report from Cities: Conflicts of an Urban Age – con particolare attenzione al rapporto tra spazi pubblici e spazi privati, curato da Ricky Burdett.

È previsto un ampio programma di incontri sui temi e i fenomeni presentati. Ritornano i Sabati dell’Architettura con gli architetti e i protagonisti della Mostra Internazionale. Anche i “Progetti Speciali” saranno arricchiti da una serie di conversazioni e simposi di approfondimento.

La Biennale Architettura 2016 è accompagnata da un catalogo composto di due volumi. Il Volume I è dedicato alla Mostra Internazionale, ed è a cura di Alejandro Aravena. Il Volume II è dedicato alle Partecipazioni Nazionali, agli Eventi Collaterali e ai 3 Progetti Speciali.

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