HomeDesign"Lumi di Chanukkah. Tra storia, arte e design" alla Triennale di Milano

“Lumi di Chanukkah. Tra storia, arte e design” alla Triennale di Milano

Lumi di ChanukkahTriennale Design Museum di Milano ospita, dal 13 dicembre 2016 all’ 8 gennaio 2017, la mostra “Lumi di Chanukkah. Tra storia, arte e design“.
In esposizione una selezione di oltre 40 candelabri rituali a nove braccia (chanukkioth) disegnati da artisti e designer, una parte della collezione depositata negli spazi della Comunità Ebraica di Casale Monferrato.
In apertura del percorso sono esposti tre candelabri antichi tradizionali come esemplificazione di forme archetipiche su cui artisti e designer sono intervenuti.

In ebraico la parola “chanukkah” significa “inaugurazione” o “dedica”. La festa di Chanukkah è dedicata alla Luce e comincia il 25 del mese di kislev, data indicata dal lunario ebraico, che ha la sua corrispondenza nel mese di dicembre, in prossimità del solstizio d’inverno. La festa dura otto giorni.
Il rito che l’accompagna è semplice: al tramonto la famiglia si raccoglie intorno a un candelabro di otto lumi, uno per giorno, più un nono che si chiama shammash – il servitore – che serve ad accendere gli altri lumi.
La ricorrenza commemora il miracolo della riconsacrazione del Tempio di Gerusalemme nell’anno 165 a.e.v. dopo l’occupazione dei siriani. In questa occasione era prevista la riaccensione del candelabro – la luce che indica la vita e la vitalità del pensiero ebraico – che secondo il rituale deve essere sempre alimentata con olio d’oliva puro, Kasher. Nonostante l’olio fosse esaurito, miracolosamente ogni giorno per otto giorni si autogenerò la quantità necessario per alimentare costantemente il candelabro.

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La collezione delle chanukkiot nasce da un’idea di Elio Carmi – designer – e dall’incontro con Antonio Recalcati – artista -, che condividono una visione universale della spiritualità e le danno forma attraverso il progetto del candelabro. I due, uno ebreo e l’altro no, partendo dalla storia ebraica, riflettono sul valore intimo, personale, del concetto d’identità e sul suo senso nella contemporaneità. In seguito l’invito è esteso ad altri autori, non necessariamente ebrei, ma cattolici, evangelici, protestanti, mussulmani: coloro che nel racconto di questa festa di libertà, colgono un valore e vogliono partecipare alla collezione.

In mostra opere di Valerio Anceschi, Arman, Roberto Barni, Franca Bertagnolli, Pietro Bestetti, Renata Boero Medini, Vito Boggeri, Giovanni Bonaldi, Elio Carmi, Eugenio Carmi, Jessica Carroll, Gianluigi Colin, Riccardo Dalisi, Luigi Del Monte, Giosetta Fioroni, Leila Fteita, Tiziana Fusari, Moreno Gentili, Alì Hassoun, Emilio Isgrò, Claude Lalanne, Emanuele Luzzati, Giuseppe Maraniello, Daniele Milanesi, Aldo Mondino, Giancarlo Montebello, Ugo Nespolo, Davide Nido, Mimmo Paladino, David Palterer, Laura Panno, Arnaldo Pomodoro, Marco Porta, Efrem Raimondi, Antonio Recalcati, Paul Renner, Omar Ronda, Roger Selden, Adam Tihany, Roland Topor, Stefano Valabrega, Marco Zanuso Jr.

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