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Dalle bombe al museo, mostra alla GAM di Torino

GAM Torino - La parte superiore della prima sala completamente distrutta - Mostra Dalle bombe al museoDalle bombe al museo è il titolo della mostra che, fino al 14 maggio 2017, è aperta al pubblico alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

L’esposizione ripercorre l’itinerario di rinascita dell’arte moderna in Italia, all’uscita del ventennio di autoritarismo e isolamento che il regime fascista, alleato della Germania nazista, aveva imposto. La storia della ricostruzione della Galleria d’Arte Moderna di Torino – progettata da Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, durante la direzione di Vittorio Viale – vale come esempio della più ampia Ricostruzione, che il nostro paese con straordinaria vitalità ed energia, incomincia nel 1945 e realizza lungo i decenni successivi.

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La nuova Galleria, aperta nel 1959, sorge dai ruderi del Padiglione Calderini, colpito da uno spezzone incendiario nel corso dei bombardamenti della notte del 20 novembre 1942: fin dal 1895 ospitava le Collezioni d’arte moderna dei Musei Civici di Torino. La vicenda, ricostruita dalla mostra, è dunque concentrata in un isolato: il luogo della città dove è possibile scoprire l’arte del proprio tempo, all’incrocio del dialogo tra arte italiana e straniera.

Nelle prime sale sono esposte alcune opere emblematiche (in parte distrutte e in parte restaurate) del museo bombardato.
Le oltre 60 opere esposte sono intercalate da 90 fotografie d’epoca e da un’ampia selezione di tavole e disegni d’architettura, lettere e documenti originali.
Dipinti, sculture e carte appartengono alle Collezioni della GAM e ai suoi Archivi storici.
Lungo il percorso espositivo, poltroncine, tavoli, sedie e lampade ricostruiscono alcuni degli arredi originali del museo, documentando la ricerca del design di quegli anni. Dalle bombe al museo è una mostra corale, che intreccia storia, arte, architettura, design, attraverso il progetto di Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, le opere di artisti come Hans Jean Arp (Scultura di silenzio “Corneille”,1942), Giacomo Manzù (Ragazza seduta, 1948), Emilio Vedova (Dal ciclo della natura n. 9 spaziale = invasione, 1953), Pinot Gallizio (La cicogna, 1957) e un gruppo di oggetti e mobili dei BBPR (Belgiojoso, Peressutti e Rogers), Luigi Caccia Dominioni, Gio Ponti, Ico Parisi.

La mostra, coordinata da Gregorio Mazzonis, è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale con testi di Carolyn Christov-Bakargiev, Giuseppe Berta, Carlo Bassi, Giorgina Bertolino e Riccardo Passoni.

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