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Orientalismo. In viaggio dall’Egitto a Costantinopoli

Leonardo Bazzaro, Morettine fabbricanti di tappeti - Mostra Orientalismo. In viaggio dall’Egitto a Costantinopoli
Leonardo Bazzaro, Morettine fabbricanti di tappeti – Mostra Orientalismo. In viaggio dall’Egitto a Costantinopoli

La GAMManzoni di Milano ospita, fino al 25 giugno 2017, la mostra ” Orientalismo. In viaggio dall’Egitto a Costantinopoli “, curata da Enzo Savoia e Francesco Luigi Maspes.

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L’esposizione presenta 30 opere realizzate, tra la metà del XIX e l’inizio del XX secolo, da autori quali Alberto Pasini, Gerolamo Induno, Domenico Morelli, Pompeo Mariani, Fausto Zonaro.

Suddivisa in quattro sezioni, la mostra propone paesaggi e scene di genere di quei pittori.

La prima sezione analizza il soggetto della donna in costumi orientali, attraverso significativi dipinti del bolognese Fabio Fabbi (Danzatrice, Odalisca) e di suo fratello Alberto (Harem), di Gerolamo Induno (Favorita) e di Domenico Morelli (Una strada a Costantinopoli).

È in mostra, anche, un importante corpus di lavori di Alberto Pasini (Busseto 1826 – Cavoretto 1899) che attesta la sua attività di artista in viaggio, sempre attento alle novità della pittura a lui contemporanea.
Le prime esperienze orientali di Pasini risalgono alla metà degli anni cinquanta dell’Ottocento quando, su commissione del governo francese, si recò in Egitto, Arabia Saudita, Iran, Turchia e Siria per documentare la missione coloniale. Le suggestioni raccolte contribuirono alla realizzazione di un cospicuo numero di vedute, spesso popolate da figure abbigliate con i caratteristici costumi locali.

La terza sezione, Cartoline da Costantinopoli, si focalizza su una delle città predilette dagli orientalisti italiani. Le opere più significative sono quelle del pittore veneto Fausto Zonaro (Masi 1854 – Sanremo 1929) il quale, trasferitosi a Istanbul nel 1891, seppe guadagnarsi in breve tempo una fama eccezionale nel panorama artistico turco, tanto da meritarsi nel 1896 la nomina ufficiale di pittore di corte.

La mostra si chiude con L’Oriente mistico. Al di là dei soggetti di genere o dei ritratti di sensuali odalische, l’immaginario figurativo orientalista si ritrova anche in grandi scene bibliche. È questo il caso di molti dipinti del napoletano Domenico Morelli, di cui si espone uno dei suoi capolavori a soggetto veterotestamentario: La figlia di Jorio (1874), a lungo ritenuto disperso.
A un contesto analogo si legano opere, come La preghiera dell’arabo di Pompeo Mariani.

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