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Roma città moderna. Da Nathan al Sessantotto – Mostra alla GAM di Roma

Giacomo Balla, Il dubbio, 1907-1908, olio su carta, Roma, Galleria d’Arte Moderna
Giacomo Balla, Il dubbio, 1907-1908, olio su carta, Roma, Galleria d’Arte Moderna

La Galleria d’Arte Moderna di Roma ospita, dal 29 marzo al 28 ottobre 2018, la mostra “Roma città moderna. Da Nathan al Sessantotto” che ripercorre le correnti artistiche protagoniste del ‘900 con in primo piano la città di Roma.

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In esposizione oltre 180 opere, tra dipinti, sculture, grafica e fotografia, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline, in una rilettura ideale della cultura artistica di Roma, una città ipercentrica, seppur multiculturale, nella quale, nei decenni, si sono andate sedimentando diversità e univocità non sempre o non solo in conflitto fra di loro. Proprio come nella specificità cronologica individuata che, lungo il Novecento, si svolge fra Modernità e Tradizione, da Ernesto Nathan, Sindaco di Roma (1907-1913) di dichiarata ispirazione mazziniana negli anni di complessa gestione della capitale, fino al decennio dei grandi movimenti di massa e della rivoluzione artistica e culturale ormai universalmente identificata col nome dell’anno in cui si manifestò in maniera più preponderante: il Sessantotto.

La mostra si muove quindi su di un tracciato storicizzato, temporale e sociale in cui sono state create. Con in primo piano la città, quindi, la sua storia e i suoi luoghi, nelle dissimili ramificazioni territoriali, dal centro alla periferia e viceversa. Ma anche i suoi stili artistici, nei diversi periodi che si sono andati affiancando oppure sovrapponendo e sostituendo, in un avanzamento artistico e intellettuale che ha fatto di Roma il perno della cultura nazionale e internazionale del Novecento.

In mostra opere che riproducono paesaggi e figure con valenze simboliste e decadenti realizzate tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del XX secolo (Duilio Cambellotti, Onorato Carlandi, Nino Costa, Adolfo De Carolis, Camillo Innocenti, Auguste Rodin, Adolf Wildt, Ettore Ximenes, ecc.). Si tratta di opere che anticipano quella voglia di rinnovamento e modernità fondamentale per il lavoro degli esponenti della Secessione romana negli anni Dieci (Felice Carena, Nicola D’Antino, Arturo Dazzi, Arturo Noci ecc.), così come per il gruppo dei futuristi e degli aeropittori degli anni Venti e Trenta (Benedetta Cappa Marinetti, Tullio Crali, Sante Monachesi, Enrico Prampolini, Tato, ecc.).

Una parte sostanziale della mostra è dedicata a quella tendenza artistica, per così dire, di “recupero”, spesso teorico oltre che concettuale, dell’antico e della tradizione dell’arte italiana che caratterizza, seppur con distinguo, le molteplici correnti artistiche degli anni Venti-Trenta, dal Tonalismo al Realismo Magico, dalla Metafisica, al Primitivismo, tramite le quali gli artisti “guardano” Roma con un nuovo seppur “antico” sguardo (Giacomo Balla, Giuseppe Capogrossi, Felice Casorati, Emanuele Cavalli, Giorgio de Chirico, Achille Funi, Franco Gentilini, Arturo Martini, Roberto Melli, Fausto Pirandello, Mario Sironi, ecc.).

Si prosegue con l’approfondimento della Scuola Romana che offre una notevole rosa di capolavori dell’arte italiana del Novecento con focus sulle demolizioni che hanno caratterizzato Roma nella distruzione/ricostruzione del centro città e il conseguente, dissennato, sviluppo delle periferie (Afro, Mario Mafai, Scipione, ecc.), per immettersi nella fase della figurazione e dell’astrazione – il segno – che ha caratterizzato la cultura post-bellica degli anni Quaranta, Cinquanta e primi Sessanta (Renato Guttuso, Leoncillo, Carlo Levi, Gastone Novelli, Achille Perilli, Giulio Turcato, Lorenzo Vespignani, Alberto Ziveri, ecc.). A chiusura i riscontri urbani della Pop Art romana e delle sperimentazioni concettuali della seconda metà degli anni Sessanta che hanno definitivamente dilatato il centro dell’arte e del pensiero artistico di Roma, da Roma oltre la stessa città, per un afflato internazionale (Franco Angeli, Mario Ceroli, Tano Festa, Mario Schifano, Pino Pascali, Luca Maria Patella, Mimmo Rotella, ecc.).

La mostra, a cura di Claudio Crescentini, Federica Pirani, Gloria Raimondi e Daniela Vasta, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ed è organizzata Zètema Progetto Cultura.

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