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A Piacenza carte e tracce per custodire la memoria

 Giorgio Milani, Libro-poetario carbonizzato; Assemblaggio di caratteri tipografici di legno su struttura metallica, 2013, 58x46x30 cm  Giorgio Milani, Libro-poetario carbonizzato; Assemblaggio di caratteri tipografici di legno su struttura metallica, 2013, 58x46x30 cm - Mostra Custos. Carte e tracce per custodire la memoria“Custos. Carte e tracce per custodire la memoria” è il titolo della mostra che, dal 17 aprile al 7 luglio 2018, è aperta al pubblico presso la Cattedrale di Piacenza.

L’esposizione presenta le opere su carta di quattordici artisti contemporanei – Armodio, Sergi Barnils, Carlo Berté, Romano Bertuzzi, Mario Branca, Alfredo Casali, Gianluigi Colin, Gustavo Foppiani, Giorgio Milani, Bruno Missieri, Ludovico Mosconi, Paolo Perotti, Luiso Sturla, William Xerra – che si confrontano su alcuni aspetti dell’esistenza umana.

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La rassegna, curata da Carlo Francou, è parte del percorso espositivo del progetto I misteri della Cattedrale che, fino al 7 luglio 2018, propone il nuovo allestimento del Museo del Duomo, la mostra di alcuni dei più preziosi codici miniati medievali e il nuovo itinerario di salita alla cupola del Guercino.

Proprio i codici medievali, come il Libro del Maestro o il Salterio di Angilberga, appartenenti al patrimonio archivistico piacentino, nelle loro qualità di “custodi” del sapere e di patrimoni “custoditi” fino ad oggi, hanno fornito lo spunto per creare l’itinerario nel quale si sviluppa l’esposizione che intende mettere l’accento sull’importanza del conservare e del tramandare.

La mostra è una narrazione che si dipana attraverso i lavori di questi artisti che si interrogano sull’importanza di alcuni aspetti dell’esistenza, alcuni più legati al campo materiale, altri riguardanti in particolare la sfera spirituale.

A ogni artista corrisponde un determinato aspetto del custodire, sia esso relativo alla terra, alla natura, al cielo, alle cose, alla memoria, ai sentimenti, alla casa, alla città, alla comunità, all’uomo, all’altro, alla vita stessa che ci è data ma non ci appartiene.

Ogni singola opera è affiancata da una citazione letteraria che ne mette in evidenza il significato e da un breve testo a commento, ognuno dei quali rappresenta la tappa di un medesimo viaggio attraverso l’esistenza umana.

MOSTRE

La Sapienza Università di Roma - Foto di Diego Pirozzolo
Fondazione Roma Sapienza, “Arte in luce” X edizione

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