All’interno della duecentesca chiesa-museo di Palazzo San Francesco a Domodossola (VB), dal 15 luglio al 31 ottobre 2018, è aperta al pubblico la mostra “De Chirico De Pisis. La mente altrove“, a cura di Antonio D’Amico.
In esposizione circa 35 opere, provenienti da prestigiose collezioni private italiane ed estere, realizzate da entrambi gli artisti nell’arco della loro vita.
Attraverso il linguaggio della metafisica, di cui De Chirico e De Pisis sono assoluti protagonisti, si potrà assistere alla suggestione che pittura e poesia si scambiano all’infinito le parti in un gioco armonico d’amorosi sensi. Infatti, afferma De Pisis, «la metafisica (poesia in altre parole) che si sprigiona da un’opera d’arte, non si riferisce solo alle forme più o meno astratte in cui essa è composta, ma allo spirito che la informa. […] La metafisica è fatta spesso più di semplicità, chiarezza, sonorità e palpito che di ricerca e di aridità».
In mostra si potranno ammirare tele che raffigurano i temi consueti del loro repertorio: le nature morte, animate per De Pisis e inanimate in De Chirico, le vedute cittadine, in cui si scorgono a volte piccoli o grandi personaggi che vivono nel silenzio dello spazio, e i ritratti, in cui grazie allo strumento pittorico, i due artisti comunicano una personalissima percezione del tempo, inteso come un eterno presente e guardano la realtà che li circonda con uno sguardo intimo e psicologico, scoprendo che ogni cosa possiede un’anima e un preciso racconto da mostrare.
De Chirico e De Pisis si astraggono dalla realtà e si lasciano trascinare dal sogno e dal ricordo di luoghi e immagini, infatti ogni composizione smaschera le loro passioni e contiene idee, pensieri e, soprattutto, l’essenza nascosta della natura che i due artisti scrutano per restituire allo spettatore le sensazioni provate dinanzi ad essa.
La mostra di Domodossola propone un suggestivo dialogo tra le nature morte di De Chirico e De Pisis e quelle napoletane del Seicento di Giuseppe Recco e di Giovanni Battista Ruoppolo, opere che hanno ispirato De Pisis e non solo, tanto è vero che De Chirico in visita al Prado nel 1929 scrive alla sua Cornelia e gli confessa che “la vista della pittura antica, le opere dei geni passati mi ha di nuovo esaltato”.
Si potranno ammirare, infatti, due straordinarie nature morte di De Pisis contenenti ostriche, affiancate a una grande natura morta con pesci, tra cui le ostriche, eseguita negli anni Trenta del Seicento da Giovanni Battista Ruoppolo, artista napoletano e maestro nel genere della natura morta caravaggesca. Inoltre, un vaso con fiori di montagna, realizzato da De Pisis ad acquarello su carta, con una forte attenzione alla botanica verrà affiancato a una deliziosa quanto realistica tela con un vaso di fiori dipinto da Giuseppe Recco a Napoli, qualche anno dopo la morte di Caravaggio.
A coronare questo percorso un capolavoro silente di Giorgio Morandi che completa la visione metafisica, intendendo l’arte uno strumento per conoscere sé stessi e per vedere il mondo in cui viviamo con la mente altrove.
La mostra è realizzata dal Comune di Domodossola, in collaborazione con la Fondazione Ruminelli e l’Associazione Musei dell’Ossola.