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Risonanza cinese, in mostra al Vittoriano la pittura a olio cinese

Duan Zhengqu, Fiume Giallo, 2003, Olio su tela, 150x180 cm - Mostra Risonanza cinese
Duan Zhengqu, Fiume Giallo, 2003, Olio su tela, 150×180 cm

A Roma, dal 19 luglio al 9 settembre 2018, il Complesso del VittorianoAla Brasini ospita la mostra di pittura a olio cinese ” Risonanza cinese “.

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L’esposizione, che porta nella Capitale i più rappresentativi maestri cinesi del ‘900, arriva al Vittoriano dopo il grande successo di pubblico di Parigi al Palais Brongniart e in Cina presso il Museo dell’Accademia di Belle Arti di Cina (Hangzhou).
Curata dallo storico dell’arte e saggista Claudio Strinati, dal critico d’arte editore e direttore di Segni d’Arte Nicolina Bianchi e da Zhang Zuying, Direttore dell’Istituto di Pittura a olio dell’Accademia Nazionale cinese di Pittura, la mostra presenta oltre 150 opere e 62 diversi artisti, offrendo una panoramica completa sulla pittura a olio contemporanea cinese e sulla sua progressiva evoluzione.

«Risonanza cinese – come suggerisce Nicolina Bianchi – allude a una sorta di riverbero globale dell’universo Cina e si configura come un originale cross road a rappresentare l’inedita saldatura con la tradizione del Rinascimento italiano e del Romanticismo pittorico dell’800 europeo».
Obiettivo dell’evento romano è di esaltare lo stretto legame tra Oriente e Occidente e di evidenziare la particolare influenza che le correnti pittoriche europee hanno proiettato sul mondo dell’arte cinese. Legami e sinergie stimolati dai numerosi viaggi in Occidente e delle ricorrenti frequentazioni delle Accademie d’Arte che gli artisti cinesi intraprendono già agli inizi del XX secolo. Esperienze culturali e sociali che inducono questi interpreti alla ricerca di forme espressive nuove senza rinunciare a un linguaggio creativo e stilistico contemporaneo della pittura a olio che consente di rappresentare la loro personale visione della Vita, della Cultura e dello Spirito tradizionale reinterpretandolo e rendendolo sempre più moderno e attuale.

Zhan Jian Jun (classe 1931), Jin Shang Yi (classe 1934), Zhang Zu Ying ( classe 1940), Luo Zhong Li (classe 1948) e Yang Feiyun (classe 1954), Quan Shanshi (classe 1930), Xu Jiang (classe 1955) e Chao Ge (classe 1957) sono solo alcuni degli artisti presenti che con le loro opere danno un’inedita chiave di lettura per le tre grandi sezioni tematiche di mostra quali il significato della vita, il pensiero umanistico e la terra dell’anima, raccontate attraverso scene di vita quotidiana, ritratti, paesaggi e vedute dal linguaggio pittorico imbevuto di armonia e temperamento estetico.

Il percorso espositivo, oltre che specchio di una civiltà in continuo fermento, simboleggia il tracciato vivido di profondi cambiamenti sociali e culturali che hanno segnato la storia di una Nazione.
Opere frutto di un’inquietudine creativa sovranazionale, incentrate sull’incontro tra la cultura orientale e quella occidentale perché «la pittura a olio un secolo fa – spiega Claudio Strinati – voleva dire Occidente, e proprio per questo dobbiamo considerare l’assimilazione della tecnica a olio da parte degli artisti cinesi come un evento storico epocale».

La mostra Risonanza cinese, con il consenso del Ministero della Cultura della Repubblica Popolare Cinese, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, della Regione Lazio e di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, è organizzata dall’Accademia Nazionale Cinese di Pittura e dalla Fondazione Letteraria ed Artistica Cinese, realizzata dall’Istituto di Pittura a Olio dell’Accademia Nazionale Cinese di Pittura.
La gestione e organizzazione del Complesso del Vittoriano – Ala Brasini è a cura del Gruppo Arthemisia.

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