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Fato e destino – Mostra al Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova

Pittore romano, Maddalena in estasi, 1730 - 1750, Olio su tela, 115 x 95 cm, Milano, Collezione privata - Mostra Fato e destino
Pittore romano, Maddalena in estasi, 1730 – 1750, Olio su tela, 115 x 95 cm, Milano, Collezione privata

Il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova ospita, dall’ 8 settembre 2018 al 6 gennaio 2019, la mostra “Fato e destino. Tra mito e contemporaneità”.

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L’esposizione, che s’inaugura in concomitanza con la XXII edizione di Festivaletteratura Mantova, presenta circa 70 opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla grafica al mosaico, tra cui spiccano capolavori di età romana, di Domenico Fetti, di Angelo Morbelli, di Gustav Klimt e di Adolfo Wildt.

Le opere svelano la varietà, la ricchezza e la qualità delle raccolte d’arte della Fondazione Cariplo e di prestigiose istituzioni museali come il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova, il Museo della Città – Palazzo San Sebastiano di Mantova, il Museo Civico di Palazzo Te, il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, la Fondazione Casa di Oriani di Ravenna, il Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti di Mantova, i Musei Civici di Forlì, il Museo Civico di Crema e del Cremasco, oltre che di collezioni private.

Attraverso un itinerario, che dall’antichità arriva fino ai giorni nostri, prendono forma in modo inaspettato quegli enigmi universali sui quali l’uomo si interroga da sempre.

Il percorso espositivo, suddiviso in dieci sezioni, si apre con Verità celate, ovvero quelle nascoste nel profondo di ogni uomo e quelle insite nei segreti del cosmo.
La rassegna prosegue con Interrogare la sorte che documenta l’attitudine di ogni essere umano ad acquisire il potere divino di conoscere il passato e di prevedere gli eventi che determineranno il futuro.
I testi biblici contengono molti brani in cui Dio chiama gli uomini a seguire la sua via. Nella sezione Interrogare il cielo, la predisposizione a seguire gli insegnamenti divini è ben esemplificata nell’inedito dipinto riferibile all’ambito di Pompeo Batoni che vede Maria Maddalena attenta ad accettare quanto le viene suggerito dall’alto, tanto che il suo viso è già trasfigurato dalla grazia.

Tra sacro e profano si muovono Eva di Giovanni Maria Benzoni e lo Studio per un monumento funerario di Vincenzo Gemito, dove una giovane fanciulla rivolge preghiere a Dio per la salvezza dell’anima.
Nella sezione Sfidare il destino s’incontrano opere eterogenee per cronologia e per temi che enucleano il perenne desiderio dell’uomo di rapportarsi con gli dèi per riceverne aiuto o per entrare in conflitto con essi.
La rassegna prosegue con un confronto tra la vita e la morte.
Il tema della vanitas, così diffuso in epoca barocca, viene analizzato in Vita in un vaso dove si possono ammirare sia nature morte floreali, sia dipinti dove il tema dell’abbondanza e della sua caducità trova connubio tra la figura umana e cesti di verdura.

Le Signore in riva al mare di Luigi Gioli interrogano la vastità degli abissi; la scala ridotta degli umani si oppone alla vastità nei paesaggi di Giuseppe Zais e di Giuseppe Canella. È la Natura madre e matrigna che inquieta l’uomo del XVIII secolo, ovvero la natura che accoglie e nutre, ma che può far precipitare nell’horror vacui quanti la sfidano.
Stare supini significa attendere il trapasso; le opere della sezione Tra sonno e morte condividono, pur nella loro differenza, una postura che mima l’abbandono all’oblio, comune al sonno e alla morte.
La risalita dalla terra al cielo, intesa in una prospettiva di speranza, sebbene non messianica, è resa visibile dalle opere che concludono il percorso espositivo.

La rassegna, curata da Renata Casarin, e Lucia Molino in collaborazione con Michela Zurla, è promossa dalla Fondazione Cariplo, Fondazione Comunità Mantovana e dal Complesso Museale Palazzo Ducale, in collaborazione con il Comune di Mantova.

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