HomeMostre ed EventiMario Lattes dall’informale al figurativo – Mostre a Torino e Monforte d’Alba

Mario Lattes dall’informale al figurativo – Mostre a Torino e Monforte d’Alba

Mario Lattes, Senza titoloUna selezione di opere rappresentative della pittura e della poetica di Mario Lattes, molte delle quali inedite e mai esposte prima, sono presentate nelle due sedi della Fondazione Bottari Lattes, per la mostra “Mario Lattes dall’informale al figurativo”, a Torino presso lo Spazio Don Chisciotte (inaugurazione giovedì 27 settembre 2018 alle ore 18) e a Monforte d’Alba presso la Fondazione Bottari Lattes (inaugurazione sabato 29 settembre 2018 alle ore 18).

La Fondazione Bottari Lattes, nata nel 2009 proprio per ricordare Mario Lattes e promuovere cultura e arte sulla scia della sua multiforme attività (conserva la biblioteca privata del pittore e l’archivio storico), dispone di una vasta collezione dell’artista, arricchita da nuove acquisizioni, dalla quale sono state selezionate le opere della doppia mostra.

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Mario Lattes dall’informale al figurativo” espone una sessantina di opere di Lattes per ripercorrere un’avventura artistica poliedrica che abbraccia mezzo secolo di attività pittorica, dagli anni Cinquanta agli anni Novanta, e documentare i diversi modi espressivi e i numerosi interessi del pittore. A Monforte d’Alba si possono ammirare le opere di grande formato, mentre a Torino sono esposti i lavori di minori dimensioni, che, pur nel piccolo formato, sanno esprimere, quasi in maniera concentrata, tutta la poetica e l’essenza artistica di Lattes.

Artista raffinato, capace di dare vita a immagini oniriche, Mario Lattes ha sperimentato tecniche e linguaggi eterogenei, con i quali ha espresso il dolore dell’esistenza e la propria rivendicazione di libertà da ogni pregiudizio. La sua opera racchiude momenti d’ispirazione ora astratta ora espressionista, ora visionaria, per approdare a suggestioni visive, senza mai essere imprigionata in categorie o movimenti. Dagli oli su tela o su carta, fino agli acquerelli, le tempere e le tecniche miste, i collages e i frottages, la produzione pittorica di Lattes si distingue anche per i temi affrontati: le contraddizioni della vita, il dolore e le difficoltà nella quotidianità, le memorie e la consapevolezza della propria frammentata identità, l’identità ebraica, la ribellione alle idee preconfezionate, alla volgarità delle mode.

Imprescindibile per comprendere il suo immaginario visivo è la conoscenza dei suoi romanzi, delle sue letture e della sua collezione, poiché la sua creatività versatile si esprimeva con un incessante passaggio da un linguaggio all’altro. La sua opera pittorica, dopo un iniziale periodo, è sempre stata figurativa, con valenze visionarie e fantastiche, tale da evocare illustri discendenze, da Gustave Moreau a Odilon Redon a James Ensor. La pittura, le incisioni e i romanzi sono legati da un forte filo conduttore, talvolta anche nella scelta di soggetti identici, trasfigurati dalla diversità dei mezzi espressivi.
Tra le opere in esposizione a Torino: “Specchio”, 1969; “L’uccello impagliato”, 1969; “Periferia”, 1971; “Pipa e tabacco”, 1978.
Tra i quadri in mostra a Monforte d’Alba: “Vento sulle colline”, 1955; “Natura morta”, 1959; “Testa”, 1965; “Natura morta con strumenti musicali”, 1962; “Cassettone”, 1966; “Merceria”, 1978; “Nudo di donna che dipinge”, 1989.

La mostra allo Spazio Don Chisciotte di Torino rimarrà aperta fino a sabato 27 ottobre 2018, mentre quella alla Fondazione Bottari Lattes, a Monforte d’Alba, fino a sabato 1 dicembre 2018.

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