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Romanticismo in mostra a Milano

Gonsalvo  Carelli, Cava  De’  Tirreni,  1857, Collezione  privata - Mostra Romanticismo
Gonsalvo Carelli, Cava De’ Tirreni, 1857, Collezione privata

A Milano, dal 26 ottobre 2018 al 17 marzo 2019, le Gallerie d’Italia – Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo, e il Museo Poldi Pezzoli presentano la mostra “Romanticismo”, a cura di Fernando Mazzocca. Un’esposizione dedicata al contributo italiano al movimento che ha cambiato nel corso della prima metà dell’Ottocento la sensibilità e l’immaginario del mondo occidentale.

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Le 200 opere prescelte vengono inserite, e così spiegate, nel confronto col vivace dibattito culturale svoltosi tra l’Inghilterra, la Francia e i paesi del Nord, soprattutto la Germania e l’Impero austriaco, negli anni che vanno dal Congresso di Vienna alle rivoluzioni che nel 1848 sconvolsero il vecchio continente.
La rassegna prende, inoltre, in considerazione i precedenti fermenti preromantici e le ultime manifestazioni di una cultura che, almeno nel nostro Paese, avrà termine con la realizzazione dell’Unità d’Italia e l’affermazione del Realismo.

Le sezioni in cui è diviso il percorso espositivo16 alle Gallerie d’Italia e 5 al Museo Poldi Pezzoli – intendono restituire la decisiva rottura avvenuta nella gerarchia dei generi per cui alcuni degli ambiti prima considerati “minori”, come il paesaggio, il ritratto, la rappresentazione della vita del popolo, assumono lo stesso interesse e importanza della pittura sacra e della pittura di storia, per tradizione collocate al primo posto e adesso completamente rinnovate.

L’esposizione annovera le opere di alcuni tra i protagonisti di questa nuova interpretazione del reale quali Giuseppe Pietro Bagetti, Luigi Basiletti, Ippolito Caffi, Giuseppe e Carlo Canella, Giovanni Carnovali detto il Piccio, Massimo d’Azeglio, Giovanni Battista De Gubernatis, Salvatore Fergola, Francesco Hayez, Domenico e Girolamo Induno, Angelo Inganni, Giovanni Migliara, Giuseppe Molteni, Natale Schiavoni.
In alcuni momenti di particolare impatto scenografico, il percorso della mostra è caratterizzato dal dialogo tra pittura e scultura. Quest’ultima, rappresentata in mostra da diverse opere tra le quali quelle di tre straordinari maestri – i toscani Lorenzo Bartolini e Pietro Tenerani, il ticinese Vincenzo Vela -, abbandonata la bellezza ideale della mitologia e i modelli antichi, si confronta ora non solo con il reale, ma anche con i percorsi inediti della letteratura e della storia.

All’interno dell’esposizione, l’inserimento di artisti di diversa nazionalità, come Caspar David Friedrich, Franz Ludwig Catel, Joseph Mallor, William Turner, Jean-Baptiste-Camille Corot, Sil’vestr Feodosievič Ščedrin, Franz Vervloet, Lancelot-Théodore Turpin de Crissé, Karl Pavlovič Brjullov, Friedrich von Amerling, Ferdinand Georg Waldmüller, Léopold Robert, serve a chiarire le relazioni intercorse, grazie proprio a questi protagonisti presenti e attivi in Italia, tra il Romanticismo italiano e quello europeo.

Alcuni costumi provenienti dalla Scala, delle più famose opere ottocentesche (Nabucco, Anna Bolena – indossato da Maria Callas –, Lucia di Lammermoor) e un ricco apparato video, con spezzoni delle opere liriche e di film ispirati ad esse e/o al clima romantico in genere, raccontano il successo culturale che è proseguito fino al Novecento.

La mostra Romanticismo è accompagnata da un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale.

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