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Buon Natale!

Presepe - Buon Natale

È Natale! Tra luci, colori e regali, ci lasciamo inebriare dall’aria di festa che invade le nostre città. Gli alberi e i presepi già da tempo nelle case allietano il clima familiare, mentre le nonne e le mamme, nel pieno rispetto delle tradizioni, deliziano grandi e piccini con i dolci tipici di questo tempo.

In questa magica atmosfera non è certamente immediato e semplice, guardando il presepe, riuscire a fare silenzio dentro sé stessi e spingersi un po’ più in là dei confini dell’aspetto artistico della sacra rappresentazione per perdersi in pensieri e immagini che danno senso al Natale.

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Eppure non è difficile accorgersi che nel presepe vi è un bimbo appena nato che ha per culla una mangiatoia e per coperta il fiato di un bue e di un asinello; accanto a lui un papà e una mamma lontani dalla propria terra e dai propri affetti e che nulla hanno da offrirgli se non il loro incondizionato amore. Tutto il resto è affidato alla generosità degli altri, a quei pastori, cioé, che nella loro semplicità offrono ciò che hanno.

E allora il pensiero va, dunque, a chiunque vive lontano.

Penso, allora, ai bambini, alle donne e agli uomini che hanno dovuto lasciare forzatamente il proprio Paese a causa della guerra. Sono tanti, tantissimi nel mondo. Le cifre fornite dalle istituzioni competenti ci offrono un quadro che gli addetti ai lavori non stentano a definire “allarmante”. Vengono chiamati profughi, ma se se si avesse il coraggio di andare oltre questo generico appellativo si scoprirebbero i volti e le storie di persone innocenti che per lungo tempo hanno vissuto rintanati nelle proprie case tra il fragore delle bombe e l’odore della morte. Portano nel loro cuore la speranza ed essi stessi sono messaggeri di pace.

Il pensiero si sofferma poi su quanti hanno dovuto lasciare la propria terra per sottrarsi ad un presente e a un futuro fatto di miseria. Nel loro sguardo si legge una sofferenza dignitosa difficile da narrare.

E come non pensare poi ai tanti nostri giovani che, con le loro splendide intelligenze, hanno dovuto attraversare i confini nazionali per poter raggiungere Paesi dove hanno trovato accoglienza, lavoro e rispetto.

Il pensiero, infine, va poi a quanti si sono allontanati da sé stessi, dalla loro semplicità e dal calore dei loro sentimenti per cercare in cose assai discutibili quella felicità non autentica che, infatti, si rivela sempre effimera e falsa.

Con lo sguardo, pertanto, rivolto al presepe, a quel Gesù Bambino nato per portare agli uomini un messaggio di speranza e di amore, la preghiera che a ogni triste partenza possa presto seguire un felice ritorno.
Buon Natale!

Enzo Pappacena

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