HomeTelevisioneI silenzi di Vermeer, Tomaso Montanari racconta il suo processo creativo

I silenzi di Vermeer, Tomaso Montanari racconta il suo processo creativo

In “I silenzi di Vermeer”, la nuova serie di Rai Cultura con Tomaso Montanari e la regia di Luca Criscenti, in onda venerdì 28 dicembre 2018 alle ore 21.15 su Rai5.

Montanari racconta il processo creativo di Vermeer guardando le sue opere, quasi tutti quadri d’interni, ma dove il rapporto tra “dentro e fuori” è fortissimo, come nel caso della Donna che legge una lettera alla finestra, una tela che si conserva a Dresda.

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In due quadri Vermeer dipinge scorci della sua città: la Veduta di Delft e la Stradina di Delft. Del primo, che aveva stregato Marcel Proust alla mostra parigina del 1921, sappiamo esattamente dove è stato dipinto, sul secondo sono state fatte delle ipotesi. Di un terzo quadro di esterni si sono perse le tracce.

Per il resto luoghi chiusi, asfittici forse. Ma luoghi in cui il rapporto con l’esterno è fortissimo e dove la presenza di una finestra lascia immaginare una relazione tra le figure dipinte nel chiuso delle stanze e il mondo che sta fuori.

La finestra ha un’importanza strategica in quasi tutte le opere di Vermeer, riveste un ruolo da protagonista: è il caso della Donna con brocca del Metropolitan di New York, della Donna con la collana di perle di Berlino, della Lezione di musica delle collezioni reali inglesi e di molte altre tele.

Quadri dove, nella stragrande maggioranza dei casi, le protagoniste sono donne, solo raramente affiancate da uomini. Un universo femminile che non ha eguali nella storia della pittura. Ma anche in questo ci sono delle eccezioni. Due in particolare: l’Astronomo del Museo del Louvre e il Geografo di Francoforte. Due “tipi”, due studiosi, due scienziati circondati da carte, due uomini che dall’interno delle loro stanze sono protesi verso l’esterno, verso quel vasto mondo che la piccola Olanda, con i suoi commerci, aveva imparato a conoscere e a dominare.

Di Jan Vermeer non si hanno molte notizie: è nato a Delft, la città dove è sempre vissuto; si è sposato con Caterina Bolnes, figlia di una ricca vedova cattolica da cui ha avuto 15 figli, undici dei quali sopravvissuti, si è convertito al cattolicesimo ed è morto nel 1675. Ma della sua vicenda artistica non si sa nulla: dove ha imparato a dipingere, chi è stato il suo maestro, chi sono stati i suoi committenti.

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