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Libero è il mio canto. Musiche di donne deportate

Libero è il mio canto

Rai Cultura, nell’ambito delle iniziative per la Giornata della Memoria, propone, domenica 27 gennaio 2019 alle ore 21.15, su Rai5 il concerto Libero è il mio canto.

Ninne nanne, melodie popolari, incitazioni a resistere, denunce delle crudeltà delle kapò, nostalgia della propria casa e del proprio paese: pezzi di vita diventati musica nelle pagine composte dalle donne internate nei lager tedeschi, nei gulag russi, nei campi giapponesi e africani durante la seconda guerra mondiale.

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Donne ebree, tedesche, polacche, ungheresi, italiane, olandesi, ma anche britanniche e australiane, sovietiche e rom, che raccontano la propria umanità, dando testimonianze struggenti della creatività femminile e della capacità di non arrendersi al male, cercando consolazione nella bellezza e nell’arte.

Brani che, grazie al lavoro di Francesco Lotoro, che da trent’anni si dedica alla raccolta e trascrizione delle musiche composte dagli internati durante la seconda guerra mondiale, sono tornati alla luce e sono stati eseguiti in prima assoluta a Roma il 16 gennaio, nel concerto “Libero è il mio canto”.

Tra i protagonisti, Cristina Zavalloni, accompagnata da un cast di solisti internazionali, che dà vita ai canti per il Giorno della Memoria 2019, mentre le storie delle compositrici sono evocate da Paola Pitagora.

Ospite d’eccezione da Tel Aviv la cantante Aviva Bar-On, deportata poco più che decenne nel campo di concentramento di Theresienstadt, una voce sopravvissuta all’orrore.

Il progetto, a cura di Viviana Kasam e Marilena Francese, è promosso da UCEI, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sotto l‘egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Accademia di Santa Cecilia ed è prodotto da BrainCircleItalia, Musadoc, Intergea e Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria (ILMC) con sede a Barletta.

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